Cultura

Somalia: finirà come Ustica?

Le associazioni degli obiettori e delle famiglie dei caduti

di Redazione

L? ?Ustica dell?Ulivo. Questa la durissima definizione che Aon (Associazione obiettori nonviolenti) e Anavafaf (Associazione nazionale assistenza vittime arruolate nelle forze armate e famiglie dei caduti) danno dell?inchiesta sulle presunte violenze commesse dai nostri soldati in Somalia.
La commissione presieduta dall?ex magistrato di Corte costituzionale Ettore Gallo è giunta infatti, secondo i portavoce delle due associazioni, Massimo Paolicelli e Falco Accame, a conclusioni «a livello di farsa». Questi i principali rilievi che vengono mossi al documento della commissione: non si è chiarito a quali responsabilità di comando siano da attribuire le evidenti mancanze, che vengono evidenziate in termini di «omissione»; non compare nessun riferimento ai generali Loi e Fiori, che secondo le anticipazioni di alcuni organi di stampa sarebbero invece stati valutati addirittura in modo diverso a seconda del loro operato; le piste non battute dalla Commissione inoltre sono troppe per potere affermare che il caso Somalia sia definitivamente chiuso. Nessun rappresentante della Commissione si è infatti recato in Somalia per condurre indagini sul posto, come pure era stato annunciato in occasione dell?insediamento della Commissione stessa.
Per questo Aon e Anavafaf hanno manifestato lo scorso 26 maggio davanti a Palazzo Chigi, in occasione della consegna della relazione al presidente Prodi da parte del ministro della Difesa Andreatta e del professor Gallo. «La verità è ancora palesemente lontana», afferma Massimo Paolicelli dell?Aon. «Non ci si può trincerare dietro il segreto istruttorio per non ascoltare il tenente Francesco Aloi, uno dei principali testi d?accusa, e poi affermare che i fatti denunciati sono ampiamente smentiti. Non si può fare un?inchiesta senza recarsi nei luoghi dove sono avvenuti i fatti, ascoltando solo il 10 per cento dei testimoni o parti lese. È evidente», conclude Paolicelli, «che se il governo riterrà chiuso il caso Somalia con la presentazione della relazione Gallo ci troveremo di fronte all?ennesima Ustica, questa volta però all?ombra dell?Ulivo».
La protesta di Aon e Anavafaf, comunque, non si ferma. Paolicelli e Accame hanno in fatti chiesto nei giorni scorsi l?intervento del presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, perché solleciti l?istituzione di una Commissione di inchiesta finalmente con pieni poteri, che affronti seriamente le denunce sulle presunte violenze compiute dai militari della missione Ibis in Somalia.
Perché la vicenda non sia considerata chiusa, inoltre, l?Aon annuncia anche l?intenzione di pubblicare un libro bianco in cui raccogliere le testimonianze dei 114 cittadini somali che accusano i nostri soldati di aver commesso abusi e torture nel loro Paese, e che la commissione Gallo per la stragrande maggioranza non ha ritenuto di ascoltare come testimoni (ne ha infatti esaminati soltanto dodici). «Vorremmo riuscire a portare le loro parole all?attenzione di tutti» dice Massimo Paolicelli. «In modo che l?opinione pubblica abbia un quadro più completo della situazione. Ma abbiamo parecchie difficoltà, perché la documentazione si trova tuttora in Somalia e farla arrivare in Italia non è semplice». Anche per questo l?Aon cerca l?aiuto di chiunque voglia dare una mano a fare chiarezza in una vicenda ancora per molti punti oscura e che comunque non fa onore all?Italia e alle nostre forze armate. Per sostenere le richieste di Aon e Anavafaf è possibile inviare un fax alla Presidenza della Repubblica al numero 06/46992384. Per maggiori informazioni, ecco i recapiti delle associazioni: Aon, telefono 035/ 260073; Anavafaf, telefono 06/9780145. ?

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