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Somalia, corti islamiche: ultimatum all’Etiopia

Sette giorni per lasciare il territorio della Somalia. E' l'ultimatum dato dalle corti islamiche che controllano la maggior parte del territorio al governo di Baidoa.

di Emanuela Citterio

L’Unione delle Corti Islamiche (Uci), il movimento islamista che dall’inizio di giugno amministra e controlla gran parte della Somalia, hanno dato una settimana di tempo all’Etiopia per ritirare le proprie truppe dal Paese. Nel caso in cui Addis Abeba ignori l’ultimatum, gli islamisti si sono detti pronti a rispondere con la forza.

”Il governo etiope deve ritirare le sue truppe dalla Somalia entro sette giorni, dopodiche’ sara’ possibile avviare dei colloqui di pace”, ha detto il capo dei miliziani Sheikh Yusuf Mohamed Siad nel corso di una conferenza stampa a Mogadiscio. ”Se non soddifera’ la nostra richiesta gli islamisti decideranno le modalita’ per cacciare gli etiopi dalla Somalia”, ha aggiunto Siad.

L’Etiopia, sinora, ha ufficialmente respinto l’accusa di aver inviato decine di migliaia di soldati nelle regioni sudoccidentali della Somalia, allo scopo di sostenere il governo di transizione somalo (Tfg) che ha sede a Baidoa e che continua a godere del riconoscimento della comunita’ internazionale. Addis Abeba si e’ limitata ad ammettere di aver mandato soltanto alcune centinaia di ufficiali a Baidoa, incaricati di addestrare le forze governative somale.

Secondo le Corti sarebbero sarebbero oltre trentamila in Somalia i soldati di Addis Abeba, ottomila dei quali schierati a Baidoa.

L’esecutivo di Baidoa ha risposto dicendosi pronto ad affrontare un’eventuale offensiva islamica. «Le forze governative difenderanno la città» ha detto il ministro dell’informazione, Ali Ahmed Jama jengali, mentre il primo ministro, Ali Mohamed Gedi, ha dichiarato che ormai una guerra appare «inevitabile». Una guerra che a questo punto non riguarderebbe solo la Somalia, ma che rischia di destabilizzare di nuovo tutto il Corno D’Africa.

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