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Somalia: aperta riunione di riconciliazione nazionale

E' in corso la riunione di riconciliazione interna alla Somalia aperta ieri dal primo ministro del governo di transizione Ali Mohamed Gedi.

di Emanuela Citterio

Il primo ministro del governo di transizione somalo Ali Mohamed Gedi ha aperto ieri a Mogadiscio una riunione di riconciliazione che punta a consolidare la pace nel Paese dove invece continuano gli attacchi di guerriglia degli integralisti delle Corti Islamiche. Anche ieri mattina quattro razzi sono stati lanciati contro il porto della capitale senza fare vittime, poche ore prima che Gedi desse il via agli incontri di riconciliazione.

Per tutta la settimana, oltre 250 persone, in rappresentanza di vari settori della società civile, del mondo politico, di quello economico, ma anche capi tradizionali e religiosi, si incontreranno all?Hotel Kaah, nel nord di Mogadiscio, per preparare la ?Conferenza di riconciliazione somala? vera e propria che si dovrebbe tenere nelle prossime settimane. Ad aprire c’era anche il responsabile per il coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite Eric loraj. Il funzionario dell?Onu ha sottolineato che le Nazioni Unite e tutta la comunità internazionale hanno più volte ribadito l?urgenza di avviare un processo di riconciliazione ?realmente inclusivo? di tutti i protagonisti della vita politica e sociale somala. Il premier Gedi ha ribadito che la conferenza per la riconciliazione ?si terrà e si terrà in Somalia?. L’incontro organizzato dal ministero per la riconciliazione è finanziato dal programma Onu per lo sviluppo (Undp).

Nel frattempo, secondo fonti giornalistiche locali dell’agenzia Misna intensi combattimenti tra truppe fedeli al governo di transizione somalo e milizie locali sarebbero esplosi nella provincia centro-settentrionale somala del Galgadud. Secondo una prima ricostruzione, sul campo si sono affrontati per tutto il giorno soldati provenienti dal Puntland, l?autoproclamatasi regione autonoma nel nord della Somalia guidata in passato da Abdullahi Yusuf ora presidente del governo di transizione somalo, e alcune milizie dei clan della zona. I militari filogvernativi stavano rientrando in Puntland dopo aver lasciato Mogadiscio, dove nelle scorse settimane avevano partecipato alla cacciata dei miliziani legati alle Corti Islamiche. Non è ancora chiaro cosa abbia acceso gli scontri, né si hanno per ora bilanci certi delle vittime, ma i combattimenti, durati a lungo, sarebbero stati particolarmente intensi

Intanto lo Yemen ha detto di essere disposto a accogliere il numero due delle Corti islamiche, il ‘moderato’ Sheikh Sharif Ahmed, che il mese scorso si è consegnato alle autorità del Kenya dopo la sconfitta degli integralisti da parte delle truppe etiopiche alleate di quelle del governo di transizione somalo. Lo ha detto ieri il ministero degli esteri keniano, citato dalla France Presse.


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