Mondo

Somalia: ancora scontri fra governo e corti islamiche

Continuano gli attacchi alle sedi del governo somalo a Mogadiscio da parte di miliziani legati alle corti islamiche.

di Emanuela Citterio

Carri armati etiopici di guardia a una base del governo somalo a Mogadiscio hanno aperto il fuoco oggi contro un gruppo di uomini non ancora identificati che li aveva attaccati, nel secondo giorno di scontri nella capitale, riferisce oggi la Reuters. Testimoni hanno detto che il rumore dei colpi di cannone è risuonato per dieci minuti nei pressi della base, che si trova nell’ex quertier generale del ministero della Difesa.

Proseguono nel nord e nel sud di Mogadiscio gli scontri iniziati ieri tra i soldati somali fedeli al governo di transizione appoggiati dai loro alleati etiopi e i miliziani fedeli alle Corti islamiche: secondo fonti di stampa locali, sparatorie e scambi d?arma da fuoco sono in corso nei pressi dell?Hotel Ramadan nel quartiere settentrionale Jamhuriya e nella periferia meridionale.

Centinaia di famiglie stanno abbandondo le proprie abitazioni temendo nuove violenze dopo che il primo ministro somalo Ali Mohamed Gedi ha minacciato un attacco contro le milizie islamiche soprattutto nel nord della città, riferisce oggi l’agenzia Misna. Le violenze si sono estese anche ai villaggi vicini, mentre stamani le forze del governo ad interim originarie del Puntland hanno iniziato a scontrarsi con le milizie locali ad Adado, 500 chilometri a nord di Mogadiscio. Secondo fonti sanitarie, il bilancio degli scontri di ieri ? i peggiori da quando alla fine dello scorso anno il governo di transizione (Tfg) ha preso il controllo della città ? sarebbe di almeno 22 morti e 150 feriti.

Secondo stime fornite alla MIisna da fonti sanitarie internazionali, gli scontri, gli attacchi e le violenze settimane in corso da settimane nel paese, e in particolare nella capitale, avrebbero provocato almeno 200 morti e 600 feriti e ? secondo l?Onu ? costretto oltre 40.000 le persone ad abbandonare Mogadiscio. Gli scontri tra le milizie e i soldati locali e stranieri proseguono nonostante lo scorso 6 marzo sia stato dispiegato nella capitale un primo contingente di circa 1500 uomini della forza di pace dell’Unione africana Amisom, che ha l’obiettivo di appoggiare gli sforzi di stabilizzazione del governo di transizione somalo (Tfg) con l’invio in totale di 8.000 ‘caschi verdi’ africani


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