Famiglia

Solidarietà tsunami, la resa dei conti

La missione in Sri Lanka protratta fino a giugno 2007

di Stefano Arduini

Ong – Protezione civile: 23 – 3. È questo il responso del report che il Dipartimento diretto da Guido Bertolaso presenterà al nuovo comitato dei Garanti (come anticipato da Vita ai confermati Andrea Monorchio e Giulio Andreotti sono stati affiancati Gianni Letta, Ferdinando Salleo e Fernanda Contri), a Roma martedì 7 novembre. Il punteggio si riferisce ai progetti umanitari già conclusi in Sri Lanka alla data odierna e finanziati grazie alle donazioni degli italiani affidate a via Ulpiano. A fine ottobre risultano ultimati infatti 28 interventi; 23 a carico di ong, a cui si aggiungono i progetti di Fao e Iss, e appena 3 sotto la gestione diretta della Protezione civile. In soldoni, i non governativi, compresi Fao, Iss, Vigili del fuoco ed Etimos, sono stati in grado di investire complessivamente sul territorio 26 milioni sui 29 a loro disposizione, malgrado il 50% delle spese siano state liquidate a cantieri chiusi. Al contrario la Protezione civile, che può contare su una copertura delle spese parallela allo stato di avanzamento dei lavori, ha ancora in cassa la metà dei 23,9 milioni stanziati a suo favore. Nessun dubbio che la gestione del Dipartimento, che nel 2007 avrà ancora aperti otto progetti, abbia assicurato un eccellente livello di trasparenza. Ma il ritardo è evidente. Il responsabile della missione, Agostino Miozzo lo spiega così: «La recrudescenza degli scontri a fuoco, che a partire da aprile si sono estesi a tutto il Nord – Est del Paese sta comportando lo slittamento della chiusura dei lavori di tre mesi rispetto alla data del 31 dicembre 2006. Restano però gravi ritardi e incognite nei due cantieri del distretto di Muthur, attualmente non del tutto accessibile». Da parte sua il sottosegretario agli Esteri, Patrizia Sentinelli ha già emesso la sentenza: «In futuro mi impegnerò perché l?intervento del Dipartimento si limiti alle prime 48 ore». E le ong? Entro fine anno si abbasseranno le saracinesche su altri tre interventi – Gus, Gvc e Anpas – a cui si aggiungerà quello dei Vigili del fuoco. Rimarranno così attivi solo due progetti esterni alla gestione del Dipartimento. Quelli di Etimos e di Aispo. Due casi sui generis. «La nostra permanenza a Kinniya», interviene il direttore di Aispo, Renato Corrado, «si spiega con la necessità di mantenere attivo l?ospedale da campo finché non sarà ultimato quello in muratura a cui sta lavorando la Protezione civile». Quanto a Etimos si tratta di un progetto di microcredito, molto differente dagli altri interventi. Annuncia il presidente Marco Santori: «Fino ad ora abbiamo già investito il 98% dei primi 2,5 milioni di euro che ci erano stati affidati. Entro il marzo del 2007 contiamo di impegnare anche i 2 milioni che ci hanno consegnato nella seconda tranche».


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