Non profit

Solidarietà on line

Navigando nella rete si possono trovare indirizzi, bilanci e attività delle principali organizzazioni non profit di casa nostra. E non mancano i siti “collettivi”, come Città invisibile e Solidarity

di Alessandro Sortino

A proposito di Internet, Nicholas Negroponte, il guru americano della telematica, coniò questa profezia, in un convegno ?on line? dell?anno passato: «Non sposteremo più atomi, ma bit». Nel mondo del volontariato quella profezia è già una realtà, anche in Italia. Cioè: sempre più associazioni utilizzano la rete per costituirsi, agire, comunicare. Il fenomeno, nel settore non profit, assume una caratteristica tutta sua: le associazioni aprono siti Internet solitari, ma utilizzano ?siti di appoggio?, e questo per una questione di visibilità. I principali sono ?Città invisibile? e ?Solidarity in Italy?, entrambi associazioni telematiche di associazioni reali. Costituiscono una sorta di piazza del volontariato: si gira, si guarda e si sceglie dove entrare. Oppure addirittura esistono vere e proprie reti costituite da volontari che le utilizzano per comunicare tra loro, accessibili tramite un numero telefonico. La più nota in Italia è la eco-pacifista Peacelink. Insomma: se si è portatori di un bisogno sociale, se si vuole contribuire a risolvere un problema e si cercano informazioni, o anche se si vuole sapere come è stato utilizzato il proprio contributo da chi ne ha beneficiato, è inutile ormai spostarsi. Cioè spostare il proprio corpo e dunque i propri atomi, la propria materia. Oppure farsi inviare per posta degli opuscoli (atomi cartacei), con tempi di attesa infiniti. Basta sedersi, collegarsi con un motore di ricerca (si tratta di una sorta di guida che conduce per mano l?utente nella rete, quelli italiani si chiamano ?Virgilio? e ?Arianna?) e inserire una parola chiave: per esempio ?handicap?, o ?alcolismo?. Immediatamente si ha a disposizione l?elenco completo delle associazioni che operano nel settore. Oppure delle banche dati dove trovare una risposta alla propria domanda (come quella della trasmissione ?Perché?). Cioè: chi detiene un?informazione ve la fa arrivare semplicemente mandandovi degli impulsi. Costa meno perché se invio, per esempio, un libro, gioco forza me ne privo; se invio il contenuto di un libro tramite Internet invece, lo conservo, e allo stesso tempo lo cedo. Perché laddove c?è un bit che parte, c?è sempre un bit che rimane. Un esempio concreto: Telethon. Telethon ogni anno organizza una due giorni televisiva non stop, con l?obiettivo di raccogliere fondi per la ricerca genetica. La gran parte dei soldi raccolti viene destinata alla ricerca sulle malattie genetiche, una parte minima al mantenimento dell?organizzazione. Un tempo sarebbe stato necessario pubblicare i risultati delle ricerche. Ma così una consistente parte dei soldi raccolti sarebbe andata perduta. Ora questo problema è superato. Basta collegarsi al sito Telethon per ricevere le informazioni sulla destinazione dei fondi e sui risultati delle ricerche sulle malattie genetiche. Non a caso ai giochi del Mediterraneo, grandi striscioni pubblicizzavano l?indirizzo del sito, allo scopo di rendere attivo il pubblico. In particolare, questa volta, per invitarlo a chiedere informazioni sulla destinazione dell?offerta. Il sito Telethon funge poi da ponte per altri siti: quello della Unione italiana per la lotta alla distrofia muscolare e della Regione Veneto, con una documentazione completa sulla legislazione in materia di handicap. Gli indirizzi Città invisibile: http://www.citinv.it Solidarity in Italy: http://www.crs4.it/html/solidarity.html Peacelink: http://www.peacelink. it Telethon: http://telethon.tigem.it Vita: http://www.vita.it Solidarietà on line: http://www.coopt.it/solidarieta/ Peacenet: http//:www.igc.apc.org/igc/pn.html Ctm Mag, Cooperazione terzo mondo: http://www.ines.gn.apc.org/ctm Rete di formazione alla non violenza: http://www.crs4.it/~gavino/RFN/ Alcei: http://www.nexus.it/alcei.html BeatleCharity: http://web.tin.it/Beatlecharity Cooperativa verso la Banca etica: http://www.citinv.it/iniziative/info/equo/be.htm L?opinione Oltre le associazioni Voglio lanciare una provocazione: la rete comporterà, e già di fatto comporta, il superamento delle associazioni. Le associazioni sono nate per costruire reti di persone, ma Internet già di per sé costituisce una rete. Per quale motivo dovrei iscrivermi a una associazione se posso perseguire i mie obiettivi insieme ad altri che incontro sulla rete? Io vedo un futuro nel quale le persone autogestiscono le proprie associazioni, o meglio creano dei movimenti virtuali. Le associazioni hanno un atteggiamento cauto rispetto alla rete. Ad esempio nel caso delle malattie rare. Ci sono delle associazioni che vorrebbero mettere insieme i casi di malattie rare, e coordinarli. Ma noi di Peacelink siamo stati artefici di un percorso diverso: una famiglia con un problema di questo tipo lo ha comunicato su Internet ed è diventata di per sé un punto di collegamento per le altre. È partito il tam tam. Non occorre una sede, la sede è ovunque. Ognuno si rende parte attiva e diligente nella propria città. Io vedo un villaggio globalenel quale il volontariato è fatto dalle persone, e non più dalle associazioni.

di Francesco Marescotti fondatore di Peacelink


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