Formazione

Solidaltour: nasce il primo portale del turismo responsabile fai da te

Debutta on line un nuovo servizio per chi ama il turismo responsabile

di Redazione

Accostare il turismo responsabile con il viaggio fai-da-te. Obiettivo ambizioso ma non impossibile. Perchè riservare i viaggi solidali solo ai tour organizzati, ai pacchetti completi spesso a prezzi proibitivi? Perchè non proporre esperienze di questo tipo anche alla ben più numerosa platea di turisti “zaino in spalla”?

Secondo i dati dell’Aitr, lo scorso anno hanno viaggiato con i pacchetti “responsabili” circa 4.500 persone, generalmente giovani adulti, tra i 30 e i 40 anni, con un livello culturale e condizioni economiche medio-alti. Una cifra che va moltiplicata per 10 se quando si parla di tour fai-da-te.
Proprio per mettere offrire uno strumento in più a questi viaggiatori è nato il portale www.solidaltour.it che mette a disposizione esperienze direttamente gestite da Comunità locali o legate a progetti sociali collegati alla loro crescita. Proposte destinate a diventare una parte del puzzle di una vacanza fai-da-te. Soggiorni brevi, da due giorni a una settimana, in economia ma senza rinunciare al carattere di equità della propria permanenza.

“Si tratta di una formula nuova che prova a rispondere a un bisogno crescente in questo settore”, spiega Ivanilde Carvalho, brasiliana trapiantata a Roma, con esperienze professionali nel turismo responsabile in Bolivia e in Italia. “Offrire anche una breve permanenza a diretto contatto con una comunità che si alterna nel garantire ospitalità o nel gestire un ristorante collettivo, oppure sentirsi parte integrante, per qualche giorno, di un progetto che garantisce l’educazione di base o la conservazione di un parco naturale, è un’esperienza gratificante. E, in questo caso, è anche alla portata di tutte le tasche, senza i costi proibitivi che allontanano molti viaggiatori”.

“Tenere i prezzi bassi – aggiunge Francesca Ferrari, coordinatrice di Solidaltour – è stata la logica conseguenza di una nostra scelta precisa: non toccare in alcun modo i prezzi decisi dalle Comunità. Solidaltour, infatti, non ha percentuali sulle destinazioni che presenta, nè chiede alcun compenso alle comunità. D’altra parte il nostro obiettivo è dare uno strumento di visibilità a realtà straordinarie spesso poco conosciute ma davvero indimenticabili per chi ha la fortuna di scoprirle”. Un’opportunità importante che ha visto l’adesione di molte comunità locali in America Latina. “Nel sito abbiamo raccolto – spiega Francesca Ferrari – decine di proposte di Brasile, Venezuela, Bolivia, ma anche Perù, Costa Rica e Guatemala. E altre ne arrivano anche spontaneamente anche se prima di pubblicarle dobbiamo sempre vagliarne la sostenibilità”. Tutte possono essere prenotate direttamente sul web. Scorrendo tra le proposte di Solidaltour, tra periodi di vacanza immersi nella natura, tour a cavallo sulle Ande, soggiorni in comunità indigene e in spiagge incontaminate, viene davvero voglia di partire.


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