Famiglia

Soggiu: ipotesi di ricovero coatto per “tossici” violenti

Il coordinatore delle politiche antidroga ha riferito che una tale idea è allo studio

di Gabriella Meroni

Per i giovani tossicodipendenti particolarmente pericolosi e violenti per se’ o per gli altri, si potrebbe ricorrere ad una sorta di ‘ricovero coatto’. Si tratta di un’ipotesi ancora in embrione al vaglio del Coordinamento nazionale antidroga. A ventilare tale prospettiva il presidente dello stesso Coordinamento per le politiche antidroga, prefetto Pietro Sotgiu, nel corso della registrazione della puntata del ‘Maurizio Costanzo Show’ dedicata al tema delle tossicodipendenze che andra’ in onda questa sera. ”Allo stato attuale – ha affermato Sotgiu – se una persona non chiede spontaneamente di entrare in una comunita’ non si puo’ fare nulla. Sta pero’ subentrando un’ipotesi diversa: che possa cioe’ essere imposto il ricovero in comunita’ o residenze a soggetti particolarmente violenti, e ci sono strutture residenziali e non – ha aggiunto il prefetto – che ci stanno chiedendo proprio questo”. Sotgiu ha quindi lanciato un allarme circa l’abbassamento dell’eta’ per la prima assunzione di droghe: ”Oggi l’eta’ media nella quale i ragazzi si avvicinano alla droga e’ intorno ai 13 anni, ma ho addirittura incontrato una ragazzina – ha raccontato – che aveva cominciato a 8 anni ed a 9 anni era gia’ cocainomane”. Il presidente del Coordinamento per le politiche antidroga ha inoltre invitato a non abbassare la guardia rispetto alla diffusione dell’eroina. Nel 2001, ha detto, ”si e’ sequestrata in Italia una quantita’ doppia di eroina rispetto a quella sequestrata l’anno precedente; non e’ quindi vero che il fenomeno dell’eroina si sia ridotto, ma a questo si sono aggiunte le nuove droghe come l’ecstasy e la cosa peggiore e’ che i ragazzi che assumono queste nuove sostanze, come se fossero aspirine – ha concluso – non si considerano dei tossicomani e non sono assolutamente consapevoli delle conseguenze”.


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