Volontariato

Società San Vincenzo de Paoli: il volontariato penitenziario come chiave per il reinserimento sociale

La Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli ODV, alla luce della Relazione annuale del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, sottolinea l’importanza di un impegno attivo nel volontariato penitenziario in Italia, per il reinserimento sociale dei detenuti

di Redazione

Durante la sua ultima Relazione al Parlamento presso la Camera dei deputati, il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (Gnpl), Mauro Palma, ha affrontato le diverse problematiche relative alla situazione delle carceri in Italia. Ne emerge anche l'importanza del volontariato come strumento fondamentale per il reinserimento sociale dei detenuti.

Attualmente negli Istituti Penitenziari Italiani sono presenti 57.230 detenuti, mentre sono 53.113 le persone sottoposte a misure alternative e 25.716 in messa alla prova. Le misure alternative e quelle di comunità non hanno portato a una diminuzione della popolazione carceraria, ma si sono affiancate ad essa. Questo ha comportato un aumento complessivo delle persone coinvolte nell'ambito penale, che sono passate da 98.854 a 137.366 in sette anni. Tutti dati che sottolineano la necessità di un dibattito pubblico più consapevole e umanizzante sul concetto di pena.

In questo contesto il ruolo del volontariato penitenziario si rivela di fondamentale importanza: “Dentro le mura – sottolinea Giulia Bandiera, Responsabile del Settore Carcere e Devianza della Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli ODV – tutte le povertà umane si incontrano una volta sola. Ogni giorno i nostri volontari penitenziari varcano i cancelli degli istituti con amore ed umiltà, donando quanto ci caratterizza: ascolto, calore umano, accoglienza”.
“All’interno ed all’esterno del carcere – prosegue Giulia Bandiera – i volontari lavorano in sinergia con altre associazioni attive sul territorio, nonché in accordo con la Direzione e il Presidente del Tribunale di Sorveglianza. Partecipano a laboratori formativi, di socializzazione, culturali e si occupano di raccolta e distribuzione di beni di prima necessità a favore dei ristretti”.

Il Settore Carcere e Devianza promuove annualmente percorsi formativi e di aggiornamento per i volontari attivi sul territorio, offrendo loro la possibilità di approfondire la conoscenza del contesto carcerario. “Il volontariato penitenziario si conferma un pilastro fondamentale per il sostegno e il recupero dei detenuti, richiedendo un impegno costante da parte di tutti gli attori coinvolti. La collaborazione tra le istituzioni, le associazioni di volontariato e la società civile può contribuire a promuovere una cultura di inclusione, rieducazione e reinserimento, favorendo così la trasformazione delle carceri in luoghi di rigenerazione e speranza per coloro che vi transitano” conclude Paola Da Ros, Presidente della Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli ODV.

La Società di San Vincenzo De Paoli con oltre 2 milioni di volontari nel mondo e 12.500 nel nostro Paese, è una delle più grandi organizzazioni del Terzo Settore e, in Italia, affianca più di 100.000 persone che vivono in condizioni di difficoltà.

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