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Società di riproduzione chiedono modifiche alla legge 40

Imseminare più di tre ovociti, criocronservare l'ovocita fecondato, sì alla diagnosi preimpianto

di Redazione

Le Società Italiane della Riproduzione chiedono la modifica della legge 40 e l’associazione Sos Infertilità Onlus appoggia caldamente le richieste. «Auspichiamo che questo sia solo un primo passo verso la costruzione di un fronte unico formato da Società Scientifiche e Associazioni di Pazienti in vista di un lavoro comune per migliorare la situazione della PMA in Italia», dice la presidente Rossella Bartolucci.

Il docuemnto delle Società Italiane di Medicina della Riproduzione, redatto alla luce dell?esperienza dei primi tre anni di attività eseguita in stretta osservanza ai dettami della Legge 40/2004, «chiede
che nell?elaborazione dell?aggiornamento delle linee guida, come previsto dalla legge (art. 7 comma 3), vengano prese in considerazione alcune modifiche nelle procedure di fecondazione in vitro
non in contrasto, ma nel rispetto dei principi della Legge 40».
Ecco i punti qualificanti di questa richiesta di modifica:
1.Possibilità di inseminare più di tre ovociti, ponendo un limite massimo in base all? età della paziente ed alle caratteristiche del liquido seminale.
2.Introdurre la possibilità di crioconservare l?ovocita fecondato con presenza dei due pronuclei ancora chiaramente distinti (come previsto nella legge svizzera e tedesca) e lasciarne in coltura per il successivo sviluppo ad embrione un numero ottimale per ottenere una gravidanza anche con lo scopo di ridurre l?incidenza di gravidanze multiple nelle donne a maggior rischio.
3.L?ovocita fecondato e crioconservato in nessun caso sarà destinato a scopi di ricerca.
4.Intendere per casi di infertilità anche quelli legati a problemi di patologie virali o genetiche trasmissibili al concepito, allo scopo di permettere alle coppie con queste particolari patologie di accedere a trattamenti che riducono quasi a zero il rischio riproduttivo.
5.Pur rimanendo vietata ogni diagnosi pre impianto a fini eugenetici (volta quindi a selezionare l?embrione dotato di determinate caratteristiche somatiche e psichiche), è lecita ogni diagnosi sull?embrione volta ad accertare la possibilità che, una volta impiantato, esso possa attivare una gravidanza che possa alterare lo stato di salute psico-fisico della donna. In modo particolare è possibile praticare diagnosi preimpianto quando i partners della coppia siano portatori di anomalie strutturali cromosomiche o entrambi portatori di patologie monogeniche autosomiche dominanti, recessive, X-linked.
6.Gli embrioni non adatti all?impianto, perché tali da attivare una gravidanza che possa alterare la salute psico-fisica della donna, vanno criopreservati a norma dell?art. 14, comma 3, fino al momento in cui sia eventualmente possibile sottoporli a terapie efficaci, capaci di rimuovere l?ostacolo al loro trasferimento in utero (art.13, comma 2).

La richiesta è firmata da
Cecos Centri studio conservazione ovociti e sperma umani, Dott. Andrea Borini
Fisiopatologia della Riproduzione, Prof. Carlo Foresta
SIA Società Italiana di Andrologia, Prof. Vincenzo Gentile
SIAMS Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità, Prof. Marcella Motta
SIdR Società Italiana della Riproduzione, Dott. Luca Gianaroli
SIERR Società Italiana di Embriologia Riproduzione e Ricerca, Dott. Paolo Giovanni Artini
SIFES-MR Società Italiana di Fertilità, Sterilità e Medicina della Riproduzione, Dott. Carlo Bulletti
SIOS Società Italiana Ospedaliera per la Sterilità, Dott. Giovanni La Sala


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