Welfare
Socializzare allunga la vita
Uno studio pubbliato rivela i benefici del vissuto quotidiano in compagnia
di Redazione

Cattive notizie per i misantropi: avere un’intensa vita sociale, ricca di scambi e rapporti con gli altri, fa bene alla salute. Proprio come seguire una dieta sana e fare attività fisica. Chi conduce una vita in solitudine o conta gli amici su una mano sola, infatti, tende ad ammalarsi più spesso e a vedere la propria salute fisica e mentale declinare più rapidamente rispetto ai coetanei socievoli e ‘amiconì. Non solo, il fatto di far parte di club, gruppi o associazioni e di impegnarsi in progetti comuni riduce il rischio di problemi di memoria con gli anni, ma anche la vulnerabilità nei confronti del comune raffreddore.
A fare il punto sui benefici dei rapporti con gli altri per la salute è un’analisi dei più recenti studi nel settore pubblicata su ‘Scientifica American Mind’, rivista del gruppo ‘Naturè. L’analisi delle ricerche più recenti non lascia dubbi: appartenere a gruppi sociali o vantare ricche reti di amicizie è un importante predittore di salute, come dimostra uno studio recente della Columbia University (Usa) su 655 pazienti con ictus. Quelli socialmente isolati avevano il doppio di probabilità di subire un nuovo ictus nei cinque anni successivi al primo episodio, rispetto agli altri. Insomma, essere tagliati fuori dai contatti e dai rapporti fa male alla salute, specie degli anziani.
Gli epidemiologi statunitensi dell’Università di Harvard, dopo aver monitorato 16.638 ‘nonnì, hanno scoperto che i più attivi a livello sociale vantavano anche una memoria decisamente migliore. E, in barba al rischio di incappare in un maggior numero di virus per colpa di pacche sulla spalla, chiacchiere ravvicinate e e strette di mano, i tipi più amiconi sono risultati meno vulnerabili al raffreddore rispetto ai solitari, come è emerso questa volta da uno studio dei ricercatori della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Pennsylvania. E ancora: il fatto di appartenere a un gruppo con cui si condividono passioni o idee aiuta le persone a difendersi dal pregiudizio. In pratica, l’unione fa la forza del singolo, anche dal punto di vista psicologico.
Occhio però alla passione per i social network online. Se miniere di amicizia virtuali come Facebook e MySpace secondo alcuni psicologi possono aiutare le persone con problemi di mobilità a evitare l’isolamento sociale, non mancano i rischi legati a overdose di amicizie via web. Uno studio condotto da ricercatori della Bringham Young University (Usa) su 184 appassionati di MySpace, infatti, ha dimostrato che gli utenti più frequenti finiscono per essere meno coinvolti nella vita della loro comunità rispetto ai cybernauti più moderati. Insomma, i legami virtuali online possono diventare un sostituto dei rapporti reali.
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