Economia
Social innovation? Guardiamo all’Europa
L'intervento di Filippo Addarii in occasione dell'incontro promosso dal Ministero della Ricerca scientifica sull'avvio di un’Agenda italiana per la Social Innovation
L'innovazione è un processo di creazione collettiva quindi e' un piacere per me essere qui oggi con voi per condividere esperienze Europee. È fondamentale che l'italia osservi con attenzione quello che sta succedendo nel resto dell'Europa e nel mondo e impari dagli altri. Ieri il Ministro del Tesoro Britannico ha dato l'esempio a tutti gli altri governi offrendo incentivi fiscali per gli investimenti sociali nonostante mantenga una linea generale di austerity sul budget. Questa mossa mira a generare mezzo miliardo di investimenti privati. Questa è leadership politica e un esempio da seguire.
Inoltre manda un altro segnale importante. L'innovazione sociale non è un'agenda soltanto per l'amministrazione pubblica e il terzo settore. Ogni cittadino è chiamato a partecipare in quanto produttore, consumatore e potenziale investitore. Quella dell'innovazione sociale è un'agenda di rottura con il passato perché mette i cittadini al centro dell'azione e si aspetta un passo indietro dello stato e di tutti i vari intermediari che in Italia sono certamente in eccesso. Io però non sono stato invitato per parlarvi dell'Italia ma dell'Europa. Quindi mi attengo al mio compito e vi segnalo cinque iniziative Europee che mi sembrano le più rilevanti per l'Italia.
1) GECES: come il Commissario Barnier ha cominciato ad esplorare l'imprenditorialita' sociale ha prima di tutto istruito un gruppo informale di esperti esterni alle istituzioni poi ha creato un gruppo formale i cui membri sono stati selezionati attraverso un processo competitivo basato sul merito personale. Competenze personali non affiliazione, e il giusto bilancio tra collaborazione e competizione – come in una partita di calcio – non cooptazione o collusione definiscono l'innovazione sociale. Non c'e' bisogno di un GECES anche per il nuovo governo italiano o si ripescheranno sempre i soliti professori e rappresentanti di settore?
2) Fondi strutturali 2014 – 20: la Commissione ha proposto l'innovazione sociale, l'impresa sociale e gli investimenti sociali nel prossima programmazione dei fondi strutturali per le politiche di coesione 2014 – 20. Questa è una mossa coraggiosa che ha un impatto su un terzo del budget europeo e riconosce a questo nuovo paradigma di sviluppo un contributo concreto alla crescita e all'occupazione. il Ministro Barca il ha già inserito questo nuovo approccio nel framework italiano. Ora spetta alle regioni rispondere in modo positivo e implementarle. Quale sarà la loro scelta?: spendere per acquietare questo e quello o investire per il futuro?
3) EUSEF: è ormai in dirittura d'arrivo la prima certificazione europea per gli investimenti sociali. Questo apre un nuovo mercato per tutti quegli investitori istituzionali e privati che vogliono un ritorno tanto finanzario che sociale. A questo si aggiunge il crowdfunding per il microfinanziamento. In un momento di crisi dei fondi pubblici l'Italia non può perdere questa occasione. Anzi la deve cavalcare e gli organi competenti devono facilitarla. Lo stanno facendo o mettono i bastoni fra le ruote.
4) Valutazione dell'impatto sociale. Che cosa è l'innovazione sociale e che valore aggiunto genera per la comunità? Questa è diventata la domanda più importante a cui rispondere e per la quale la Commissione ha istituito un gruppo di lavoro che presenterà una risposta quest'anno. Ovviamente ci sono altre iniziative indipendenti come l'indice per gli investimenti sociali che deduce l'impatto dallo sconto sul rischio che gli investitori attribuiscono ad un investimento. Come si sta muovendo l'Italia? Di sicuro l'approccio giuridico che guarda alla natura giuridica dell'investimento e la semplice missione non forniscono una risposta soddisfacente.
5) EU social innovation prize competition: voglio chiudere con il prize challenge della Commissione perchè se esiste è anche merito degli Italiani. La Commissione ha lanciato la prima competizione a premi per idee che combattono la disoccupazione giovanile. Sono fiero di dire che questa iniziativa si è ispirata alla prima competizione Europea che la mia organizzazione Euclid ha sperimentato con Unicredit Foundation e Project Ahead a Napoli nel 2011 e che si chiuderà quest'anno con il lancio di due imprese sociali.
Il mio invito? Sperimentare, sperimentare, sperimentare senza avere paura di rompere con il passato, di sfidare le convenzioni e pure di fallire per poi ricominciare. La sperimentazione è al cuore dell'innovazione ed è la strada per uscire dalla crisi.
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