Dalla
ricerca, all’
ambiente, fino alle
smart city e al
volontariato,
Nesta, l’organizzazione per la promozione dell’
innovazione sociale nel
Regno Unito, celebra l’inizio del 2014 con una previsione di quali saranno le tendenze che domineranno il nuovo anno. Ecco come potrebbe cambiare la nostra vita nel
2014.
Proprio così, Nesta parla di “extreme volunteering”, rafting e bungee jumping però non c’entrano nulla. Estremo sarà invece l’impegno delle persone che, complice la crisi, dedicheranno sempre più tempo al volontariato per aiutare la propria comunità.
Secondo Geoff Mulgan, tra i padri fondatori del concetto di innovazione sociale e CEO di Nesta, il prossimo sarà davvero l’anno della sollevazione popolare per riprendere il controllo sui propri dati, almeno in Gran Bretagna, dove sta crescendo la sensibilità degli utenti sui temi relativi alla privacy. Secondo Mulgan, il Datagate sollevato dal caso Snowden non ha fatto altro che avvicinare il momento della stipulazione di una Magna Carta in grado di stabilire i confini della privacy nel mondo digitale.
Da quando nel 2000 è stata decifrata la prima bozza della sequenze del genoma umano, sappiamo che il codice genetico contiene, nella sua complessità, molte risposte alle malattie umane. Il 2014, secondo Nesta, sarà l’anno in cui ci si concentrerà sullo sviluppo e la decodifica dei dati destinati a cambiare i connotati della medicina. Il Regno Unito dopotutto è il primo Paese ad aver annunciato un progetto di ricerca nazionale per mappare la sequenza del DNA di 100 mila pazienti, nei prossimi 5 anni. Iniziative analoghe stanno prendendo forma negli Stati Uniti e in Arabia Saudita. La corsa alla decifrazione dell’interp genoma sembra aperta.
Se nel 2013 l’impact investing ha guadagnato le prime pagine dei giornali, l’aumento dei fondi dedicati a questo tipo di investimento ne decreterà una crescita rapidissima nel 2014, almeno secondo Nesta. Si calcola che il capitale disponibile solo nel Regno Unito ammonti a 1 miliardo di pound.
Ottimizzare le risorse e dare ai cittadini un ruolo più attivo: sono tra le principali ragioni per cui l’innovazione sociale conquisterà le politiche comunali. Secondo Nesta, ogni città britannica avrà una strategia improntata sulla social innovation entro il 2014.
A detta di Nesta, il 2014 vedrà nascere nuove partnership e forme di finanziamento per accelerare il raggiungimento del “Millennium goal” britannico, secondo cui le rinnovabili dovranno produrre il 15% del fabbisogno energetico del paese entro il 2020.
Il nuovo anno potrebbe consegnarci un’app in grado di fare diagnosi senza bisogna di un medico, un pò come il
“Tricoder” di
Startrek. Fantascienza? Forse, intanto però l’americana
X-Prize Foundation ha stanziato 10 milioni di dollari per realizzare un primo prototipo.
Se quest’anno lo scandalo Snowden, ha soffiato la leadership morale della rete al paese che l’ha vista nascere, pare che il 2014 non porterà tempi più rosei sul fronte internet.per gli Stati Uniti che, secondo Nesta rischiano di perdere il primato tecnologico. Tra i competitor più agguerriti proprio i paesi emergenti: Brasile, Russia, India e Cina.
Niente paura, non si tratterà di orde di replicanti e macchine ambulanti tipo terminator, secondo Nesta però nel 2014 si assisterà ad una crescente introduzione di dispositivi in grado di sostituire o ridurre al minimo le azioni umane. Una previsione questa, suggerita soprattutto dai recenti esperimenti sulle automobili automatiche, nel Regno Unito, in Giappone e in Svezia.
Non suona come una grande novità, questo lo ammette anche Nesta, eppure secondo l’organizzazione, il lavoro si troverà sempre più attraverso i
social network. Non solo Linkedin però. Tre nuovi siti stanno acquisendo una visibilità notevole.
Backr, mette in contatto le imprese e le non profit con gli utenti, a seconda delle competenze,
Discoverables aiuta i giovani a dimostrare le proprie competenze attraverso il superamento di alcune missioni e
Networking for Work, aiuta nell’utilizzo dei social network le persone che cercano lavoro.
Meno appuntamenti faccia a faccia col medico, sempre più consulti chiesti al telefono e online, per rendere più efficienti le visite e dare la possibilità di concentrarsi su chi davvero necessita di check up più approfonditi . E’ciò che sta già accadendo in molti ambulatori britannici e diventerà sempre più comune, grazie soprattutto alla tecnologia. Mentre la salute è tra i settori più popolari nel mondo delle app, crescono anche i siti web che permettono ai pazienti di avere un accesso sempre maggiore ai propri dati clinici, offrendo anche un supporto all’interpretazione. La dinamica di base non cambierà, il medico non verrà sostituito ma la comunicazione e l’accesso ai dati dovrebbero davvero velocizzare le cose.
Il 2014 vedrà l’introduzione di un crescente numero di servizi che utilizzeranno
i dati per aiutarci a migliorare la nostra vita almeno un po’. Già oggi, da
Nike+ a
Fuelband, non si contano più le app che funzionano proprio sulla registrazione delle nostre performance sportive, con l’obiettivo di incoraggiarci a fare di più. Ebbene, secondo Nesta, un simile utilizzo dei dati, applicato ad altri aspetti della nostra vita, potrebbe davvero avere un impatto significativo sui nostri stili di vita. Un esempio molto concreto sarebbe la possibilità di registrare la quantità di tempo che impieghiamo tornando a casa dal lavoro, incrociando i dati relativi a tutti gli orari dei
mezzi di trasporto pubblici, per capire le opzioni più convenienti.
Sono almeno vent’anni che si parla di realtà virtuale, ma ancora i risultati effettivi stentano ad arrivare. Eppure Oculus, un videogioco lanciato da un ventenne californiano potrebbe cambiare le cose. Con i 75 milioni di dollari raccolti da venture capitalist, Oculus consiste in un paio di occhiali molto spessi in grado di proiettare davanti ai nostri occhi immagini tridimensionali, dando l’impressione di trovarci in una realtà parallela, per davvero.
Il declino delle iscrizioni ai tradizionali partiti, la mancanza di fiducia nella politica e la crescita di movimenti interest-based, hanno spinto i governi a ragionare sempre di più su strategie in grado di aumentare la partecipazione dei cittadini. Secondo Nesta, anche se in alcuni casi questi esperimenti sono arrivati troppo tardi e magari in modo un po’ goffo, la politica non potrà più tornare indietro, il 2014 sarà anche l’anno dell’open government.
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