Economia
Social Impact Investment? Una realtà che, se misurata, è pronta a decollare
Fondazione Sodalitas in collaborazione con ALTIS Università Cattolica nell’ambito della Settimana SRI si è concentrata sull’importanza della misurazione dell’impatto sociale di un investimento per lanciare «uno strumento ormai imprescindibile per la realizzazione e il mantenimento del benessere individuale e sociale», ha sottolineato il direttore di ALTIS, Vito Moramarco
di Redazione
Fondazione Sodalitas in collaborazione con ALTIS Università Cattolica ha presentato l'evento “Social Impact Investment: sfide ed opportunità”, che si è svolto nell’ambito della Settimana SRI (Sustainable and Responsible Investment).
«Contare su investimenti privati per rispondere ai bisogni sociali in crescita è strategico, in un contesto di risorse pubbliche in diminuzione. Occorre però garantire agli investitori privati che le loro risorse siano usate in modo efficace, e producano un impatto sociale positivo e misurabile. Misurare con affidabilità fenomeni spesso intangibili è senz’altro difficile: diventa così necessario contare su meccanismi di fonte pubblica ed anche filantropica, di contenimento dei rischi per chi, operando nel sociale, accetta il “pay for result”», ha spiegato nell’introduzione il direttore di ALTIS, Professor Vito Moramarco che ha aggiunto «ALTIS desidera contribuire alla diffusione di una cultura ormai imprescindibile per la realizzazione e il mantenimento del benessere individuale e sociale, nonché per lo sviluppo economico».
Tiziano Vecchiato ha poi presentato il modello GIA (Generative Impact Assessment) sviluppato dalla Fondazione Zancan. Una soluzione che «è nata nel 2003 nell’mabtio di una collabarazione tra Fondazione Zancan, Boston College e altre università e centri di ricerca internazionali, che diede vita alla International Association for Outcome Based Evaluation and Research e, più recentemente, all’Italian Implementation Network per lo scambio di best practices nel campo della Valutazione d’Impatto Sociale. Ha anche partecipato alla Social Impact Investment Task Force contribuendo al rapporto italiano “La Finanza che include: gli investimenti ad impatto sociale per una nuova economia”».
«Queste collaborazioni», ha sottolineato Vecchiato, «hanno facilitato lo sviluppo di metodologie per la valutazione e la misurazione dell’impatto sociale, allargando l’osservazione dagli esiti (i benefici duraturi per la persona destinataria di azioni professionali), alla comunità (famiglia, reti sociali, spazi di vita e di lavoro) favorendo generazione di valore con le persone (Welfare generativo). Questo approccio è coerente con la Shared Social Responsibility, adottata dalla Commissione Europea nel 2013 per focalizzarsi sulle capacità e potenzialità di ogni persona e mettere a disposizione valore aggiunto per le comunità e lo sviluppo sociale».
Un mondo che, anceh dal punto di vista degli investimenti è sempre più una realtà consolidata.
«Provando a quantificarne l’aggregato, nello scorso anno», ha spiegato Francesco Bicciato, segretario generale del Forum Finanza Sostenibile, a livello globale sono stati investiti 15 miliardi di dollari tramite impact investment, attraverso strumenti sia tradizionali (contributi pubblici, incentivi fiscali, redditi generati, donazioni, prestiti, equity) sia innovativi (microfinanza/microcredito, crowdfunding, charitable bonds, social bonds). A riprova della validità di tali investimenti, uno studio del 2014 di Cambridge Associates ha confrontato 51 fondi di private investments che perseguono obiettivi di finanza sociale con un benchmark di 700 fondi tradizionali che operano negli stessi Paesi e settori, scoprendo che nel periodo 1998-2010 l’Impact Investment Benchmark ha registrato un rendimento medio del 6,9% rispetto all’8,1% dei fondi tradizionali».
«Nel panorama italiano», ha concluso, «dove la finanza sociale tende ancora a rivolgersi per lo più verso strumenti finanziari tradizionali, la misurazione dell’Impatto Sociale può essere il fattore che cambi la tendenza».
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