Formazione

Social Forum: largo alla mensa equa-solidale

Pasta, carne ma anche prodotti vegetariani per 15.000 persone

di Redazione

Alex, il giovane tedesco che addenta con gusto un rigatone al sugo, e’ compiaciuto. Il ‘Made in Italy’ e’ anche questo, ma al Social Forum europeo e’ anche di piu’ e si chiama ”consumo critico”. I prodotti del ”commercio equo e solidale” fino a pochi anni fa relegati in una ”nicchia” di mercato per pochi ”alternativi”, proprio a Firenze stanno avendo il loro ”battesimo del fuoco”: quindicimila pasti al giorno, composti di prima portata, secondo, frutta, pane ed anche alternativa vegetariana per i ”puristi” della tavola (che qui non mancano). Ad organizzare il ristoro alla Fortezza Da Basso e’ la Rete Lilliput che ha allestito una grande sala mensa, un self service per spuntini piu’ rapidi, ed alcuni bar sparsi per il grande complesso. E’ soddisfatto Enrico Pezza di Lilliput, responsabile di questo delicato settore gia’ messo a dura prova dalle tante presenze. ”E’ la prima volta in Italia – dice all’Asca – che una ristorazione gestita da una grande societa’ professionale come la Gerist accetta di utilizzare solo prodotti dell’equo e solidale. Una importante conferma che si possono unire i grandi numeri ai diritti dei lavoratori e della terra”. Si’, perche’ pasta, carne, pane, formaggi, frutta e quant’altro sono strettamente legati ad un rigido ”capitolato etico” che detta norme stringenti sulle condizioni di lavoro di quanti operano nella ristorazione (naturalmente tutti con regolare contratto di lavoro), impatto sull’ambiente della produzione, sostegno al sud del mondo e sobrieta’. ”Anche quest’ultimo punto va sottolineato – dice Pezza – e chiediamo a tutti che collaborino per evitare sprechi o eccessi di rifiuti”. Anche i costi dei pasti seguono questi criteri. ”Qui – sottolinea ancora Pezza – non ci sono pasti gratuiti per nessuno ma i prezzi variano dai 3 ai 10 euro per un pranzo completo”. Un’esperienza che in questi giorni sta contagiando anche la citta’ visto che per le cene l’organizzazione del Social Forum ha stretto accordi con alcuni locali e ristoranti fiorentini, con la mensa delle Ferrovie e della Caritas. ”E’ un modo – aggiunge Pezza – per far diventare almeno per pochi giorni, queste delle ‘realta’ militanti’ e far capire che certi parametri possono essere usati a vantaggio di tutti”.


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