Welfare
Social card: inutilizzati 185 milioni su 200
La donazione di Eni ed Eni Foundation era vincolata a pagare le bollette del gas. Impossibile esserne certi. Così dopo 4 anni, 185 milioni di euro sui 200 donati erano ancora inutilizzati. Ora la Convenzione è stata modificata. Grazie a questi soldi la social card andrà avanti fino all'autunno

La social card continuerà ad esistere fino all’autunno 2013. La certezza è arrivata con il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, firmato il 19 dicembre 2012 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 marzo 2013. Il prolungamento del programma (la social card era finanziata solo fino al 31 dicembre 2012) è stata possibile grazie a una modifica della Convenzione stipulata nel 2008 con Eni SpA e Eni Foundation. In sostanza, quindi, nel 2013 la social card tradizionale (a cui si affiancherà quella sperimentale in Sicilia e in 12 grandi città, con un finanziamento ad hoc) sarà finanziata quasi interamente da Eni e Eni Foundation.
Già nel 2008, alla nascita della social card, Eni SpA e Eni Foudation avevano fatto un “versamento a titolo spontaneo e solidale”, che però era vincolato “ai beneficiari della Carta Acquisti che siano utilizzatori di gas naturale o GPL, per uso finalizzato al riscaldamento e/o uso cucina e/o produzione di acqua calda per la propria unità abitativa” (Convenzione stipulata il 19 dicembre 2008 tra il Ministero dell'economia e delle finanze, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ENI S.p.A. ed ENI Foundation, articolo 2, paragrafo 2.1). In sostanza i titolari di social card che avevano anche un’utenza gas, grazie a ENI e Eni Foundation avrebbero avuto 20 euro in più caricati sulla social card, ogni bimestre, per pagare le bollette del gas e del riscaldamento di casa.
Il fatto è che per via di questo vincolo a dicembre, quando la social card sembrava sul punto di morire, dei 200 milioni di euro versati in donazione da Eni ed Eni Fiudation, ne erano stati usati solamente 15. Ben 185 milioni di euro giacevano inutilizzati da quattro anni, perché si dice ora nel decreto «da quanto emerso nel periodo di operatività del Programma Carta acquisti, le modalità di funzionamento della Carta non consentono la verifica puntuale dei soggetti utilizzatori di gas naturale e/o GPL tra i beneficiari della Carta stessa». I soldi donati quindi rischiavano di non poter essere mai utilizzati (ma era tanto complesso, visto che si partiva con una donazione così consistente e così vincolata, creare un sistema che incrociasse i dati necessari per mettersi nelle condizioni di utilizzare quei soli?). Tutto questo mentre, a conti fatti, per mantenere in vita la social card servono 35 milioni di euro a bimestre e lo Stato ne aveva, sul Fondo Carta Acquisti, solo 13 milioni.
Ora la soluzione. Allo scopo di consentire la piena operatività del Programma Carta Acquisti, i Consigli di amministrazione delle Societa' stesse, hanno accolto la proposta di modificare la Convenzione del 19 dicembre 2008, eliminando il vincolo esclusivo di destinazione del contributo al pagamento delle forniture di gas naturale e/o GPL. Dal gennaio 2013 quindi i soldi donati da Eni e Eni Foundation non saranno più legati al pagamento delle forniture di gas ma saranno utilizzate a favore di tutti i soggetti aventi titolo a beneficiare della social card, a prescindere che abbiano o meno un’utenza gas. E la social card a questo punto, grazie ai 185 milioni residui del versamento Eni e Eni Foundation, proseguirà fino all’autunno 2013. Quando sul suo destino ci sarà un nuovo punto di domanda.
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