Mondo

Sochi 2014, dalla Russia col sorriso

Al via venerdì in Russia la 22esima edizione dei giochi olimpici invernali. Un'edizione contestatissima che mostra, però, il suo lato bello: i 25mila volontari in campo. Che vengono da tutto il mondo

di Carmen Morrone

Sono 25mila i volontari in campo per i Giochi Olimpici di Sochi, che prenderanno il via domani. I russi, per le loro prime Olimpiadi (post Unione Sovietica), hanno voluto essere all’altezza delle precedenti edizioni olimpiche, una fra tutte quella di Londra 2012, assicurando quella che, da qualche anno a questa parte, è una presenza costante che aiuta la macchina organizzatrice. Il Comitato organizzatore russo ha preparato i volontari con un percorso formativo ad hoc che ha insegnato l’arte dell’accoglienza, oltre che la mappa di tutti i luoghi interessati dai Giochi: dai centri sportivi alle sale stampa.

Ivolontari hanno un’età media di 25 anni, ma circa un migliaio appartiene al gruppo “Anni d’argento” degli over 65. Giovani e meno giovani provengono dal territorio di Sochi, da Mosca e da san Pietroburgo. Duemila sono stranieri, quelli più numerosi arrivano dagli Stati Uniti d’America e dalla vicina Ucraina. Ma sono arrivati volontari anche da Giappone, Nuova Zelanda, Camerun e Congo.
I volontari prestano servizio all’aeroporto, in giro per la città, presso gli impianti sportivi, costieri e montani, con precisi compiti che vanno dalla semplice accoglienza all’assistenza logistica. Una divisa blu elettrico li rende subito riconoscibili.

La loro attività non termina con la chiusura dei Giochi Olimpici, perché dal 7 marzo si terranno, sempre a Sochi, le Paralimpiadi, i giochi degli atleti con disabilità a cui partecipano centinaia di sportivi provenienti da oltre 50 nazioni.
I volontari, dichiarano gli organizzatori, rappresentano più del 30% dello staff. Se i Giochi avranno una buona riuscit, sarà merito anche loro.

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