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Soccorsi 32 naufraghi libici: pubblicate testimonianze di atroci violenze

Sono tutti i libici i migranti soccorsi dalla nave dalla Alan Kurdi di Sea-Eye che va incontro a una forte ondata di maltempo. Donne e bambini a bordo, il più piccolo di soli tre mesi. L'ong tedesca nei giorni scorsi ha pubblicato un video con alcune testimonianze di sopravvissuti ai campi di detenzione in Libia dove si parla di neonati dati in pasto ai cani dai carcerieri libici

di Alessandro Puglia

L’Alan Kurdi della Ong Sea-Eye ha soccorso un barcone in difficoltà a circa 17 miglia dalle coste libiche con a bordo 32 libici, tra cui 10 bambini, cinque donne di cui una in stato di gravidanza. Il bambino più piccolo ha soltanto tre mesi.

“Quanto può essere sicura la Libia se anche i libici decidono di rischiare la traversata in mare con le loro famiglie?” ha detto Gordon Isler, il portavoce di Sea-Eye.

L’equipaggio della Alan Kurdi aveva ricevuto una telefonata di emergenza il pomeriggio del 25 dicembre e hanno raggiunto l’imbarcazione in difficoltà un paio di ore dopo. Nessuna risposta invece da parte del centro di coordinamento di soccorso libico che non ha risposto a nessuna delle chiamate di emergenza.

La Alan Kurdi è ora diretta verso l’isola di Lampedusa in previsione di un’altra forte ondata di maltempo che in questi giorni “riduce drasticamente le possibilità di vita per i naufraghi” aggiunge Julian Pahlke di Sea-Eye.

Qualche giorno prima del soccorso la Ong tedesca ha pubblicato la testimonianza di due sopravvissuti ai campi di detenzione in Libia soccorsi a novembre. Nella testimonianza si parla di orribili violenze e di un bambino appena nato da una madre somala dato dai carcerieri libici in pasto ai cani.

Qui il video della testimonianza:

Credit foto: Jana Stallein/Sea-Eye

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