Famiglia

Smallfamilies, perché anche quelle monoparentali sono famiglie

L’associazione lavora per «orientare, informare e principalmente aiutare genitori soli che vivono situazioni di isolamento e fragilità» spiega la fondatrice e presidente Gisella Bassanini

di Redazione

Natale con i tuoi. Si, ma quali “miei”? Anche se oggi sono quattro milioni le famiglie italiane composte da un solo genitore con figli minori o maggiorenni a carico, in Italia ancora le realtà monoparentali non occupano nessun posto nelle politiche sociali. Siamo rimasti legati al concetto di famiglia standard, la cultura fa in modo che esista lo stereotipo di famiglia modello ideale-normale. La sola accezione “normale” ci porta automaticamente a credere che esista poi una famiglia “diversa”.

È proprio per scardinare questa concezione errata che nel 2012  nasce il progetto Smallfamilies, diventato da qualche mese un’associazione. Obiettivo principale quello di dar voce concreta a un cambiamento che sta rivoluzionando la struttura della famiglia.

«Quando mi sono ritrovata a far crescere una figlia da sola,  mi sono ripromessa che appena fosse stato possibile avrei fatto qualcosa per aiutare i genitori nella mia stessa condizione», racconta Gisella Bassanini fondatrice e presidente dell’associazione Smallfamilies, «dall’incontro con Michele Giulini ed Erika Freschi, anche loro genitori con situazioni particolari, è nata Smallfamilies. Volevamo capire come si stava comportando il resto dell’Europa sulla questione delle famiglie monoparentali e ci siamo accorti che l’Italia era rimasta troppo indietro. Abbiamo iniziato a lavorare insieme ad un sito che e nell’aprile del 2013 è diventato una vera e propria piattaforma, un contenitore di esperienze e anche un piccolo osservatorio per orientare, informare e principalmente aiutare genitori soli che vivono situazioni di isolamento e fragilità».

Il nome del progetto racchiude l’identikit preciso di queste famiglie in un neologismo formato da tre parole: (sm)all families. I nuclei monoparentali hanno una taglia piccola (small), ma solo rispetto ai genitori: uno, quello che convive con i propri figli. Per il resto sono famiglie (families) come tutte (all) le altre, variegate e alle prese con grandi numeri: dai costi economici alle relazioni.

Quest’anno l’associazione Smallfamilies con l'editore Cinquesensi dà vita alla collana di libri smALLbooks perché testimoniare è un atto terapeutico per chi scrive e per chi legge. Il primo titolo della collana smALLchristmas Natale in famiglie a geometria variabile, composto da 25 racconti  autobiografici e fantastici scritti da persone comune e note, sarà presentato il 3 dicembre alle ore 19.00 ai Frigoriferi Milanesi (via G.B. Piranesi, 10 MI). Il volume racconta come vivono le feste natalizie le famiglie “scomposte”.

«Il progetto smALLfamilies ha due scopi ben definiti», aggiunge Raethia Corsini curatrice, insieme a Laura Lombardi, della collana smALLbooks e responsabile comunicazione progetto Smallfamilies, «offrire servizi pratici di base ai soggetti più deboli che cercano aiuto e, in parallelo, avviare un percorso culturale per fornire una chiave di lettura nuova, necessaria a superare lo stigma dell’essere smallfamily e quindi non adeguati secondo il pensiero ancora dominante. Fatto, questo, che impedisce a molti di chiedere aiuto, creando così un circolo vizioso. Per interromperlo serve lavorare al tessuto culturale e il libro smALLchristmas è il primo mattone di questo percorso. L’antologia, che ospita racconti scritti a titolo gratuito a sostegno del progetto e dell’associazione Smallfamilies, parte dalla testimonianza come metodo per scardinare gli stereotipi, perché parla di vita reale dando vita a un mosaico di voci che raccontano la famiglia contemporanea. La forza del libro sta soprattutto nel raccontare e raccontarsi».
 


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