Salute
Sla: da AriSla 4,5 milioni per la ricerca
L'Italia è seconda al mondo per pubblicazioni scientifiche sulla Sla. Un primato a cui AriSla ha fortementeo contribuito, con i suoi 95 ricercatori sostenuti. Al via uno studio sugli effetti benefici sulla spasticità di un derivato della cannabis
di Redazione
Quasi 4,5 milioni di euro investiti nella ricerca, 44 gruppi di ricerca italiani attivi grazie ai suoi finanziamenti, 95 ricercatori sostenuti (di cui il 38% di età inferiore ai 35 anni e il 52% donne), 22 progetti di ricerca in corso che vanno dalla ricerca di base a quella clinica, a quella tecnologica: sono questi alcuni dei risultati della Fondazione AriSLA, Fondazione Italiana di ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica, presentati oggi nel corso del 3° convegno annuale “Nuove prospettive di ricerca. Per un futuro senza SLA!”.
«Si tratta di risultati che ci riempiono di orgoglio e ci confermano l’impegno di questi anni per promuovere e sostenere la ricerca italiana sulla SLA», ha detto Alberto Fontana, presidente pro tempore di Fondazione AriSLA dopo che Mario Melazzini pochi giorni fa ha lasciato il suo ruolo di Presidente di Fondazione AriSLA per assumere l'incarico, temporaneo e di natura tecnica, di assessore alla Sanità della Regione Lombardia. Solo in Italia ci sono più di 5.000 malati di SLA, con 1.000 nuovi casi che si registrano ogni anno: ciò significa in media 3 nuovi malati ogni giorno. «Vogliamo continuare a lavorare in questa direzione, forti della serietà del metodo di selezione dei progetti, affidato ad un comitato scientifico indipendente che si compone oggi di circa 40 tra i maggiori esperti internazionali nel campo della SLA», ha continuato Fontana.
Nuova sperimentazione: i derivati della cannabis riducono la spasticità? – Durante il convegno è stata annunciata anche la partenza di una sperimentazione clinica di fase II, finanziata dalla Fondazione AriSLA, che ha l’obiettivo di analizzare sicurezza, tollerabilità ed efficacia di un derivato di Cannabis sativa (Sativex) come terapia per i pazienti affetti da spasticità secondaria alla SLA. Lo studio è realizzato grazie al sostegno di Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport onlus e sarà condotto da Giancarlo Comi, responsabile del Dipartimento Neurologico e dell’Istituto di Neurologia Sperimentale (INSPE) IRCCS San Raffaele di Milano in collaborazione con Gabriele Mora, Fondazione Salvatore Maugeri IRCCS, Istituto Scientifico di Milano, Massimo Corbo, EuroMuscular Omnicentre (Nemo), Fondazione Serena, Milano e con Gianni Sorarù, Dipartimento di Neuroscienze, Università degli Studi di Padova. Il reclutamento dei 60 pazienti previsti dallo studio Canals partirà il 5 novembre 2012. La spasticità è un sintomo che contribuisce alla grave riduzione dell’autonomia personale e della qualità di vita dei malati. I farmaci anti-spastici attualmente disponibili sono spesso insoddisfacenti e la loro azione farmacologica causa effetti collaterali: la sperimentazione che sta per partire vuole verificare l’efficacia di Sativex nell’attenuare i sintomi di spasticità. I suoi risultati potrebbero avere ricadute per tutte le malattie del motoneurone.
Italia all’avanguardia nella ricerca – La comunità scientifica italiana è la seconda al mondo per numero di pubblicazioni scientifiche prodotte sulla SLA. Secondo una ricerca su GoPubmed, motore di ricerca biomedica specializzata, emerge che l’Italia nel 2011 ha pubblicato 110 lavori sulla Sla, preceduta solo dagli Usa (con 281 pubblicazioni) e seguita dal Giappone (con 105). Al di fuori di questa terna, la ricerca sulla Sla effettuata in altri paesi è molto minore, contando che Regno Unito e Canada, che si attestano al quarto e quinto posto della classifica, si fermano a sole 57 e 54 pubblicazioni. Solo negli ultimi due anni la ricerca finanziata da Fondazione AriSLA ha prodotto 45 pubblicazioni scientifiche con un impact factor medio pari a 7,90 e un numero di citazioni di oltre 140: Fondazione AriSLA si conferma quindi come il primo organismo in Italia e in Europa che si occupa esclusivamente di promuovere, finanziare e coordinare la ricerca scientifica sulla SLA.
I risultati – Nel corso del convegno sono stati inoltre illustrati alla comunità scientifica i risultati di alcuni progetti di ricerca finanziati da Fondazione AriSLA. A cominciare dall’importante scoperta della Profilina 1, un nuovo gene coinvolto nella SLA, indispensabile per il corretto funzionamento dei motoneuroni e trovata alterata nel 2-3% dei pazienti con SLA ereditaria, pubblicata a luglio su Nature: EXOMEFALS è stato finanziato da AriSLA con 495.000 euro.
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