Famiglia
Sito per genitori che vedono sottrarsi i figli
Si chiama www.bambinirubati.org
di Paolo Manzo
I genitori che vedono sottrarsi i figli dal partner straniero hanno dal ’97 un sito cui rivolgersi per ricevere assistenza legale e sostegno morale. Si chiama www.bambinirubati.org e a pensarci è stato Bruno Poli, ex consulente del ministro Turco in materia, che ha collaborato attivamente con Iris Moneta, la mamma di Imam.
In cinque anni a Poli si sono rivolte circa 800 persone per avere informazioni e di queste 150 hanno avuto assitenza. Per alcuni stati europei, riferisce Poli, esiste una convenzione entrata in vigore nel ’95, che riguarda gli stati in regime di reciprocità: con questi è possibile istruire un processo per riavere i propri figli, ma è uno strumento che lascia ampio spazio di discrezionalità al giudice straniero e andrebbe modificato.
La convenzione è stata ratificata da 64 Paesi extra Ue, ma da nessuno islamico, semplicemente perché la convenzione prevede la parità giuridica dei genitori, e nei Paesi arabi la madre non gode nemmeno della potestà genitoria, non ha nessuna voce in capitolo, a meno che il bambino non abbia meno di cinque mesi.
Non a caso i rapimenti riguardano sempre bambini che hanno superato i due anni. Uno strumento, insomma, ancora molto limitato, che per Poli andrebbe integrato. In che modo? Il governo italiano dovrebbe, a suo avviso, indurre i Paesi da cui assumiamo immigrati a ratificare la convenzione, dovrebbe istituire presidi in ogni comune capoluogo e proteggersi da un eventuale rapimento con la richiesta di divieto di espatrio del minore con la doppia cittadinanza senza l’autorizzazione del genitore italiano: solo in questo modo l’illiceita’ rapimento sarebbe stabilita per legge”.
Tra le richieste ricevute in questi anni da Poli, anche l’assistenza psicologica per i genitori vittime. Tra quelli che si sono rivolti a lui ci sono stati anche 5 casi di suicidi. Quello dei figli contesi è ancora un fenomeno troppo sottovalutato dalle istituzioni.
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