Salute

Sister 2 Sister: HIV e Giovani

Una giovanissima relatrice sudafricana scuote le "mamas" partecipanti al Jamboree. Incontro con Lerato Kgampe

di Giuseppe Lanzi

CERES (Sud Africa)Le fa alzare tutte, molte di esse potrebbero essere sua madre o anche sua nonna ma non sembra affatto intimidita. Con un gioco fa capire la velocità di trasmissione del virus dell’HIV e sembra avere colpito nel segno. Lerato Kgamphe, 23 anni, sta frequentando un master in economia e finanze ed è socia in una piccola società di ragazzi che si occupano di realizzazione di eventi. Il colore dei suoi capelli cambia periodicamente (“generalmente ad ogni stagione; la settimana scorsa erano arancione”) ed è un vero vulcano quando prende in mano il microfono. Dopo la sua sessione abbiamo provato a fare due chiacchiere con lei. Vita: Si vede che sei animata da una vera e propria passione; come nasce tutto ciò? Lerato: Quasi un caso: ho iniziato a rendermi conto del problema dopo l’incontro del 2000 a Durban. Soprattutto mi sono resa conto che noi giovani spesso non stiamo ad ascoltare chi è più vecchio di noi. Ho capito che dovevamo essere noi stessi a parlare con i nostri coetanei. Ho quindi iniziato a documentarmi. Certo, ho iniziato a leggere ma non mi bastava. Sono quindi andata nelle townships e ne sono rimasta sconvolta. Vita: Hai quindi iniziato subito a parlare di AIDS? Lerato: All’inizio è stato difficile: i miei amici, le persone intorno a me non capivano. Non vedevano il problema. In effetti il problema sembra irreale. E’ sempre un problema di altri mai nostro… non se ne parla. Può trattarsi del tuo vicino, del tuo amico, ma non se ne parla… Vita: Quindi hai iniziato le conferenze… Lerato: Non solo. Ho cercato di essere anche io positivamente contagiosa. A tutti cerco di trasmettere l’esigenza di spargere il messaggio positivo. Vita: Quale è il messaggio? Lerato: E’ concretamente semplice: Non devi morire! Puoi vivere con l’HIV. Info:Sister2sister GALLERIA FOTOGRAFICA


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