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Sistemi d’arma autonomi, 161 stati votano contro
La nuova Risoluzione dà mandato all’Onu per ampliare il dibattito sui cosiddetti “killer robots” in una due giorni di consultazioni informali che si terrà nel 2025 a New York. Anche l'Italia ha votato la risoluzione. Rete Disarmo: «È importante mantenere il ruolo degli esseri umani nell’uso della forza, per le armi autonome le persone sono solo serie di dati»
di Redazione
Il 5 novembre 2024, il Primo Comitato dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una nuova Risoluzione sui sistemi d’arma autonomi, consapevole delle «serie sfide e preoccupazioni che le nuove ed emergenti applicazioni tecnologiche in ambito militare, comprese quelle relative all’intelligenza artificiale e all’autonomia nei sistemi d’arma, [sollevano] da prospettive umanitarie, legali, di sicurezza, tecnologiche ed etiche». Il voto sulla Risoluzione L.77, che era stata presentata dall’Austria, ha visto 161 Stati a favore (tra cui l’Italia), 3 contrari e 13 astensioni.
Dopo quella approvata a dicembre 2023, la nuova Risoluzione dà mandato all’Onu di ampliare il dibattito sui cosiddetti “killer robots”: una due giorni di consultazioni informali si terrà nel 2025 a New York e darà l’opportunità di esaminare aspetti che non sono al centro degli attuali scambi nell’ambito della Commissione CCW di Ginevra – come l’etica e i diritti umani – che gli Stati dovrebbero invece considerare. Si tratta di un ulteriore piccolo passo verso un Trattato sui sistemi d’arma autonomi che risponda in modo completo a tutti i problemi sollevati da queste armi. La Risoluzione in particolare esplicita la preoccupazione per le «conseguenze negative e l’impatto dei sistemi d’arma autonomi sulla sicurezza globale e sulla stabilità regionale e internazionale, compreso il rischio di una corsa agli armamenti emergente, di esacerbare i conflitti esistenti e le crisi umanitarie, di errori di calcolo, di abbassare la soglia e l’escalation dei conflitti e di proliferazione, anche a destinatari non autorizzati e ad attori non statali» e sottolinea «l’importanza del ruolo degli esseri umani nell’uso della forza per garantire la responsabilità e il rispetto del diritto internazionale da parte degli Stati».
Pur considerando questo voto un passo positivo, la campagna Stop Killer Robots (di cui anche Rete Pace Disarmo fa parte) ritiene estremamente deludente che questa Risoluzione non avvii urgentemente negoziati per pervenire ad uno strumento giuridicamente vincolante sui sistemi di armi autonome, che riducono le persone a “serie di dati”.
Foto di Julia Demaree Nikhinson, LaPresse
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