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Siria: una commedia per ridicolizzare rapporto Mehlis
Il magistrato a capo della commissione d'inchiesta Onu sull'assassinio Hariri viene pesantemente deriso nella commedia 'In piedi, seduti, silenzio'.
I siriani ricorrono al sarcasmo e alla satira, con canzoni e commedie, per far fronte alle accuse del Libano e della comunita’ internazionale per l’asserito coinvolgimento di Damasco nell’assassinio dell’ex premier libanese Rafik Hariri.
I leader antisiriani libanesi hanno accusato i servizi segreti siriani dell’assassinio di Hariri e nel suo rapporto Detlev Mehlis, il magistrato tedesco a capo della commissione d’inchiesta Onu, ha ricostruito il ruolo nell’attentato del fratello del presidente, Maher al-Assad, comandante della Guardia repubblicana, e del cognato, Assef Shawqat, capo dell’ intelligence militare.
Ma la Siria ha negato qualsiasi coinvolgimento nell’ assassinio di Hariri e il successo della canzone e della commedia anti-Mehlis riflette lo scontento di Damasco, costretta a porre fine alla presenza militare in Libano sull’onda delle proteste di piazza innescate dall’attentato e dalle pressioni internazionali.
Mehlis era stato gia’ ridicolizzato in una canzone, ma una nuova commedia – ‘In piedi, seduti, silenzio’ – dipinge adesso i leader politici antisiriani libanesi come un mucchio di venduti o di schiavi. La commedia e’ stata tratta da un testo del commediografo e poeta siriano Mohammad al-Maghout e modificata perche’ riflettesse la ”retorica” ufficiale.
In scena da quasi un mese, la commedia e’ accolta ogni volta da grandi applausi quando cita la descrizione che il presidente Assad ha dato in novembre del premier libanese Fuad Siniora, definendolo ”schiavo di uno schiavo”. Il protagonista, l’attore Zuheir Abdul Karim, suggerisce che gli Stati Uniti avevano messo a punto un piano per colpire la Siria molto prima della morte di Hariri, che sarebbe stata solo un pretesto. Nella commedia e’ stata anche inclusa la canzone del noto cantante Ali al-Dik diventata popolare per aver ridicolizzato il magistrato tedesco: ”Tutto il tuo rapporto, oh Mehlis, non vale a fatica piu’ di un fillis (centesimo). E’ una manovra preparata molto tempo fa, tutti sapevano che era scontato”.
Per rinforzare ulteriormente i sentimenti patriottici, ‘In piedi, seduti, silenzio’ si conclude con gli attori che sventolano la bandiera siriana al ritmo dell’inno nazionale, suscitando immancabilmente l’ovazione degli spettatori.
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