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Siria: i bambini rischiano traumi per la vita
Un nuovo rapporto di Save the Children denuncia i traumi subiti dai bambini nel Paese colpito dal conflitto che dura 6 anni. Il rischio per molti di loro è che non riescano a superare ciò che hanno vissuto
Stress tossico. Un trauma psicologico pesantissimo che può avere effetti per tutta la durata della vita. È la diagnosi riscontrata su un ampio numero di bambini siriani, a sei anni dall’inizio del conflitto. È quanto emerge da un rapporto di Save the Children che ha riscontrato inoltre un aumento dei tentativi di suicidio e autolesionismo tra i pre-adolescenti. Oltre il 70% dei bambini intervistati hanno riportato sintomi da stress tossico, o post traumatico. Perdita di linguaggio, comportamenti aggressivi, incontinenza notturna e abuso di sostanze, tra i sintomi più comuni.
Circa il 48% degli adulti intervistati hanno riferito di aver riscontrato tra i bambini, una perdita della capacità di parlare, o lo sviluppo di disturbi del linguaggio dall’inizio della guerra. Il rapporto è stato sviluppato su interviste condotte con 458 persone tra bambini, adolescenti e adulti in 7 dei 14 governatorati della Siria. Il 51% degli adulti intervistati ha affermato che gli adolescenti stanno iniziando a consumare stupefacenti come modalità di gestione dello stress, mentre il 59% degli adulti ha affermato di aver conosciuto bambini e adolescenti che sono stati reclutati nei gruppi armati. Quasi la metà delle persone intervistate conoscevano bambini impiegati nei checkpoint o nelle caserme. Un bambino su quattro rischia di sviluppare disturbi mentali. Il 60% degli adulti hanno citato la mancanza di accesso all’istruzione come una delle più grosse conseguenze nelle vite quotidiane dei bambini. Dall’inizio della guerra ci sono stati più di 4mila attacchi sulle scuole in Siria, secondo l’Unicef.
Due terzi dei bambini ha perso un parente ed ha subito il bombardamento della propria abitazione o è stato vittima di ferite di guerra. Tutti i bambini del focus group e l’84% degli adulti hanno citato di provare uno “schiacciante senso di pericolo”. Alexandra Chen, esperta di salute mentale e protezione dei minori all’Università di Harvard, ha affermato che lo stress tossico è la forma più pericolosa e deleteria di risposta allo stress e si verifica quando i bambini si ritrovano a fare i conti con un condizioni di avversità prolungata, senza l’adeguato supporto di un adulto.
Le interviste condotte da Save the Children, dai partners e dagli psicologi e assistenti sociali, hanno avuto luogo nelle aree sotto controllo dell’opposizione, tra cui Aleppo, Damasco, Dara’a, Hasakah, Homs e Idlib, poiché l’organizzazione non riesce ad operare nei territori tenuti sotto controllo dal governo o dall’Isis.
“Il rischio qui è di condannare una generazione intera di bambini ad una vita di problemi mentali e fisici.” Ha affermato Marcia Brophy, consulente di Save the Children in Medio Oriente. “Dobbiamo assicurare che i bambini che hanno già perso sei anni di vita in guerra non perdano anche il loro futuro.” Le persone che hanno bisogno urgente di aiuti umanitari in Siria sono circa 13.5 milioni, compresi 5.8 milioni di bambini. Circa 4.8 milioni di persone sono bloccate in aree sotto assedio e difficili da raggiungere. Dall’inizio della guerra sono morti circa 250mila bambini, mentre 4.9 milioni di persone, di cui 2.3 milioni sono bambini, hanno lasciato il Paese, la maggioranza ha raggiunto la Turchia, la Giordania, il Libano e l’Iraq.
Foto: NAZEER AL-KHATIB/AFP/Getty Images
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