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Siria, come aiutare chi aiuta le vittime della guerra

Ormai, tra vittime e profughi, nel paese mediorientale sono oltre 6 milioni i civili coinvolti. Ecco quali sono le organizzazioni in prima linea per soccorrere la popolazione e come fare per aiutarle

di Gabriella Meroni

L'emergenza Siria è al culmine. Secondo la Caritas, fonti locali parlano ormai di ben oltre 6 milioni di persone, tra sfollati e rifugiati, costrette a lasciare le proprie abitazioni nella speranza di trovare una sistemazione lontana dal conflitto.  Con soli 20 milioni di abitanti, la Siria si ritrova oggi con oltre il 25% della popolazione in gravi condizioni di precarietà e a rischio vita. Giordania, Libano, Turchia, Iraq, Egitto sono solo alcune delle nazioni che accolgono più di 2 milioni di rifugiati siriani.
Sul campo ci sono però molte organizzazioni internazionali impegnate a soccorrere i profughi. Ecco le principali, che si possono aiutare con una donazione online ma anche tenendosi aggiornati sugli sviluppi della situazione.
Programma alimentare mondiale: l'Agenzia Onu opera in Giordania, Libano, Egitto, Iraq e TUrchia per soccorrere oltre 1 milione di sfollati. Nel solo mese di agosto ha fornito anche generi di prima necessità a 2 milioni di persone nella stessa Siria, con l'obiettivo di raggiungere 6 milioni di persone in totale entro la fine dell'anno.
Medici senza frontiere: fornisce assistenza sanitaria diretta in 6 ospedali siriani, e dall'estero continua a inviare medicinali, attrezzature e finanziamenti ai medici locali. Tra giugno 2012 e luglio 2013, le équipe di MSF in Siria hanno effettuato oltre 66.000 visite mediche, 3.400 interventi chirurgici e assistito a 1.400 nascite.
Unicef: assiste i bambini siriani dentro e fuori dal paese fornendo loro acqua potabile, cibo, vestiti e vaccinazioni. Inoltre si occupa della scolarizzazione nei campi profughi e ha lanciato il progetto Back to Learning per favorire la ripresa dell'anno scolastico nel paese, avviando la riparazione di 106 scuole lesionate dai bombardamenti. Unicef inoltre ne ha fornite altre 174 prefabbricate e ha distribuito materiali didattici per 354.200 alunni.
Caritas Siria: sta ora assistendo 1600 famiglie, circa 10.000 persone, nelle regioni di Damasco, Aleppo, Homs, Hassakeh e nella Zona del Litorale. Ha deciso di concentrarsi sulla distribuzione di materiali per affrontare l’inverno (vestiario invernale, coperte, combustibile per il riscaldamento, stufe…) e cure mediche, lavorando in collaborazione con le organizzazioni musulmane. Caritas Siria ha inoltre rivolto un appello specifico a Caritas Italiana di 200.000 euro per il sostegno con viveri, medicinali e sistemazioni abitative per 1.800 famiglie di Homs (circa 9.000 persone), da settembre 2013 ad agosto 2014.
Terre des Hommes Italia: in Siria dal 2009, è stata sempre al fianco dei bambini e delle loro famiglie con aiuti umanitari e la fornitura di complessi multivitaminici, latte in polvere o in formula a varie cliniche della Mezzaluna Rossa. Unica organizzazione italiana con autorizzazione ufficiale a operare all’interno del territorio siriano, Terre des Hommes oggi opera a Damasco e hinterland, oltre che nella zona di Tartous, dove sta allestendo degli spazi protetti per i bambini per attività ricreative e di supporto psicosociale. Terre des Hommes ha progetti di assistenza ai rifugiati siriani anche in Libano e Giordania.
Save the Children: opera in Siria, Iraq, Libano e Giordania con la distribuzione di cibo, indumenti invernali, coperte, e interventi di supporto educativo e psico-sociale per aiutare i bambini a superare i traumi subiti. Ha già raggiunto oltre 307.629 persone in tutta la Siria, di cui 163.588 bambini. In totale si prevede di raggiungere 1.572.265 persone con interventi umanitari multi-settoriali.
Oxfam: Oxfam lavora alla costruzione di impianti idrici e sanitari direttamente in  Siria, ma la situazione di emergenza ha reso necessaria anche l’installazione di strutture temporanee nei campi profughi. Fino ad oggi Oxfam ha aiutato 200.000 persone in Libano, Giordania e Siria, con l’obiettivo di raggiungerne  650.000 per la fine dell’anno. L’appello di Oxfam di 12 milioni di dollari necessari per soccorrere 120.000 persone è stato finanziato meno del 5%
Cesvi: in collaborazione con l'Associazione locale Annas Linnas, ha deciso di attivarsi per dare voce a questa emergenza e offrire un aiuto concreto ai profughi siriani in Libano. Per evitare situazioni discriminanti, che potrebbero far aumentare le tensioni tra la comunità ospitante e i profughi siriani, l'intervento di Cesvi punta al coinvolgimento attivo dei libanesi nella distribuzione di aiuti, privilegiando l'acquisto di cibo di produzione libanese e l'impiego di personale locale nelle attività a favore dei rifugiati. 
 

 

 

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