Mondo

Siria: Bush, opzione militare ultima chance

In un'intervista ad Al Arabiya, il Presidente Usa afferma di voler evitare uno scontro: meglio puntare su una soluzione diplomatica della crisi

di Chiara Brusini

L’opzione militare resta anche per la Siria l’ultima chance. In un’intervista alla televisione Al Arabiya, il presidente degli Stati Uniti George W. Bush – che e’ sempre stato molto duro con il regime di Damasco – ha espresso l’auspicio che la crisi con Damasco, aggravata dal rapporto dell’Onu sulla morte dell’ex premier libanese Rafik Hariri, possa essere risolta diplomaticamente.

”Nessuno vuole che ci sia uno scontro”, ha detto Bush che, rispondendo a una domanda se pensi a un attacco contro Damasco, ha replicato che una risposta militare ”e’ sempre l’ultima opzione”. Ma la Siria ”deve prendere molto seriamente le richieste del mondo libero”. Nell’intervista alla televisione di Dubai, il presidente americano ha esortato la comunita’ internazionale ad esercitare ”una seria pressione in modo che il leader (Bashar Assad) capisca che, uno, non puo’ dare ospitalita’ a gruppi terroristici che distruggeranno il processo di pace israelo-palestinese; due, che deve smettere di interferire in Libano; tre, che deve smettere di consentire il transito di attentatori e assassini in Iraq che uccidono gente che vuole ci sia la democrazia”.

Per Bush, ”una delle cose che la Siria ha capito e’ che il non rispetto delle richieste internazionali porta all’isolamento”. Le nuove dichiarazioni del presidente americano sulla Siria arrivano sulla scia delle conclusioni del rapporto della commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite sulla morte di Hariri, reso pubblico venerdi’, nel quale i servizi segreti di Damasco e quelli di Beirut vengono accusati dell’attentato di San Valentino contro l’ex premier libanese, nel quale rimasero uccise altre 19 persone.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.