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Sinistra ed elezioni, i notai e i testimoni

Amministrative 2002: come ne esce la sinistra. L'editoriale di Ettore Colombo

di Ettore Colombo

Delle due, l?una. O il centrosinistra ha perso il senso (oltre che la percezione) della realtà oppure i suoi uomini di punta e organi di stampa si raccontano ?un altro mondo? (possibile?). Quello che a loro piace raccontare e sentire (o sentirsi dire). Rutelli: «L?Ulivo riprende fiducia e forza». Fassino: «I Ds sono vivi». Furio Colombo sull?Unità: «La destra ha perso». Castagnetti: «La propaganda non li premia più». Bertinotti: «Segnali incoraggianti». Infatti è l?ex quotidiano del Pci, l?Unità, a sfiorare il capolavoro: «Berlusconi fermato a Genova». Dunque, l?ultima trincea del Piave per l?Ulivo era Genova, dove Giuseppe Pericu, sindaco uscente, ha superato il 60% dei consensi con 20 seggi. Bene. Peccato, però, che neppure uno di questi era previsto andasse a Giuliano Giuliani, il padre di Carlo, ucciso negli scontri del G8. Suvvia, signori ,«siamo uomini di mondo», avrebbe detto Totò: quando un partito vuol far eleggere qualcuno, convoglia i voti di tre sezioni tre e quello, paffète, risulta eletto. Giuliano Giuliani, che da un anno viene portato a tutte le iniziative di partito come una madonna pellegrina, invece, risulta trombato. Sagunto piange, ma Roma non ride: le liste no global vanno malissimo. L?altra marca, presentata dagli house organ della sinistra come «la vera novità di queste elezioni», resta inchiodata allo 0,45%. A Feltre e Cuneo la Sinistra alternativa non va oltre il 2%. Migliori performances per i candidati indipendenti dentro Rifondazione: il Prc per i no global resta una sicurezza e i progetti di fusione riprendono quota. Ma Rifondazione fa come gli gira e i due punti che fanno risalire i Ds risultano in meno alla Margherita… L?Ulivo, cioè, forse non ha perso, ma di sicuro non ha vinto. In compenso, «è vivo». Bel risultato, dopo un anno di marce, comizi, girotondi, scioperi generali. Nel frattempo, la Cdl gli ha strappato al primo turno 4 Province contro 3 e 11 capoluoghi contro 6, mica solo Reggio Calabria. E la coalizione di centrodestra, dei 68 Comuni che governava ne ha vinti 61. Il centrosinistra ne governava 109 e ora sono 39. Certo, in alcuni si andrà al ballottaggio: ad Asti, Campobasso e Piacenza si può sperare. Ma a Verona, Isernia e Alessandria non ci sarà storia. Per chi doveva «ripartire dal Nord» la strada è in salita. Il Sud, nel frattempo, è bello che perso. Resta Genova. I dirigenti diessini locali, a proposito del tonfo di Giuliani, si sono affrettati a dire: «La sua era una testimonianza?». Ecco, e se i notai delle sconfitte e dei desideri piccoli piccoli se ne tornassero a casa lasciando il campo ai testimoni?


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