Welfare
Sinigallia (Arca) «Lo tsunami povertà non è ancora arrivato»
Tra prima e dopo il lockdown Fondazione Progetto Arca ha visto raddoppiare il numero dei pacchi alimentari e si prepara a sostenere mille famiglie con bambini piccoli con “kit prima infanzia”. Il presidente dell’organizzazione mantiene viva l’attenzione anche sul fronte senza dimora e vede un’unica nota positiva in questo periodo: «L’aumento dei volontari e anche una maggiore sensibilità dei donatori… ma avremo bisogno di tutti»
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«Un raddoppio senza ritorno». Così Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca guardando ai numeri delle persone e delle famiglie fragili assistite in questi mesi dai social market. «Dai nostri due osservatori uno a Rozzano e l’altro nel napoletano (a Bacoli con l’associazione la Casetta – ndr.) abbiamo potuto registrare un peggioramento delle situazioni di bisogno che, iniziato con il lockdown non è finito con la fine della quarantena, e che ci fa temere per i prossimi mesi e soprattutto per l’inizio del prossimo anno», continua Sinigallia che porta a sostegno dei suoi timori i numeri. Fino a febbraio le richieste di aiuto alimentare, per esempio a Rozzano riguardavano 200 nuclei familiari, saliti a 500 nei due mesi di lockdown. «Adesso le famiglie che stiamo aiutando sono 300 e l’andamento dei numeri non è molto diverso al sud», insiste il presidente di Progetto Arca. «L’unica differenza è che al sud le famiglie sono andate in sofferenza molto più velocemente che al nord: con la chiusura i lavori informali sono cessati, senza nessuna rete di salvataggio. Nel nord, invece, per alcuni c’è ancora la cassa integrazione, ma anche questa finirà…».
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Preparazione dei pacchi alimentari che saranno distribuiti alle famiglie in difficoltà
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A destare particolare preoccupazione è la situazione delle famiglie con bambini piccoli «Uno dei fenomeni cui stiamo assistendo è che molti genitori stanno vivendo con grande difficoltà l’approvvigionamento dei prodotti per la prima infanzia: dal latte in polvere, ai pannolini agli omogeneizzati … sono soprattutto famiglie giovani del sud. Su questo fronte ci hanno contattato molte parrocchie con cui collaboriamo ed è per questo che ci siamo attrezzati per poter rispondere e aiutare i bambini più piccoli. Il nostro obiettivo è riuscire ad aiutare almeno mille famiglie tra nord e sud e questo lo potremo fare grazie al sostegno di Fondazione Mediolanum» illustra Sinigallia. Si tratta del progetto “Insieme, aiutiamo i più piccoli con un grande dono”, che vede Fondazione e Banca Mediolanum a fianco di Fondazione Progetto Arca e che si concretizza in un aiuto a mille famiglie: ogni mese, per un intero anno, un “kit prima infanzia”, contenente prodotti per l’igiene e per il nutrimento adeguato dei più piccoli arriverà all’organizzazione. I kit dedicati ai bambini saranno consegnati a partire da dicembre.
I fronti su cui i volontari e gli operatori di Progetto Arca stanno intervenendo sono diversi, l’impegno non riguarda solo i pacchi viveri, per i quali conferma Sinigallia «le richieste sono in continuo aumento, le reti parrocchiali ci stanno segnalando sempre più necessità e da questo punto di vista le parrocchie sono delle antenne molto sensibili e affidabili. Anche se al momento il fronte famiglie è quello che sta soffrendo di più perché i posti di lavoro perduti difficilmente saranno ritrovati a breve, anche dal lato senza dimora non abbassiamo la guardia».
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Un'unità di strada all'opera nell'inverno scorso prima dell'emergenza Coronavirus
Progetto Arca è presente con le sue Unità di Strada a Milano, Roma e Napoli, ma è nel capoluogo lombardo – dove l’organizzazione è radicata fin dalla sua nascita – che si registra «una grande sofferenza» continua Sinigallia. «Da febbraio chi vive in strada non ha più avuto un pasto caldo a causa della chiusura delle mense e oltretutto iniziamo anche a registrare persone che non hanno più una casa per problemi economici o per separazioni, è un’onda lunga che sta salendo pian piano, in modo impercettibile. Ma temo che nel 2021 quest’onda diverrà uno tsunami che si infrangerà con gravi danni».
Altro particolare da non trascurare è l’arrivo della brutta stagione. «Per quest’inverno abbiamo in campo un progetto di housing first con il Comune di Milano e che coinvolgerà 40 persone senza dimora che faranno il passaggio diretto dalla strada a un appartamento», annuncia Sinigallia.
«Cercheremo di dare vita anche ad altre iniziative con il Piano freddo». Insomma, c’è tantissimo da fare per non lasciare indietro famiglie in difficoltà e homeless.
«In tutto questo c’è una nota positiva» conclude il presidente di Progetto Arca. «Abbiamo registrato un aumento dei volontari, anche a fronte del fatto che molte persone anziane hanno dovuto fare un passo indietro per motivi sanitari e poi non possiamo che ringraziare i nostri 100mila sostenitori. È aumentata la sensibilità delle persone con più possibilità, sono aumentate le donazioni e in particolare molti donatori hanno rivolto la loro attenzione all’emergenza alimentare come dimostra anche l’aumento di donazioni a Banco Alimentare che collabora con noi da tempo».