Welfare

Sindrome di Down, “visioni nuove” per affrontarla

Giornata Nazionale il 13 ottobre, Convegno a Varese nei giorni successivi: due occasioni da sfruttare per abbattere il muro del pregiudizio

di Francesco Mattana

 
Più va avanti la ricerca scientifica, più emerge nitidamente la possibilità, da parte di chi possiede un iniziale deficit intellettivo, di intraprendere un percorso di vita più che dignitoso. La Giornata Nazionale delle persone con sindrome di Down, promossa dal Coordown ( Coordinamento Nazionale associazioni delle persone con sindrome di Down) è un’occasione importante per infrangere le barriere del pregiudizio. Coinvolgerà circa 60 città italiane e più di duecento piazze in tutto il territorio nazionale. Chiunque desideri dare un contributo per sostenere le molteplici
attività sul territorio delle 74 associazioni aderenti al Coordown verrà ricompensato dai volontari con una tavoletta/messaggio di cioccolato. 
 
Il 16, 17 e 18 ottobre, a Varese presso l’Università degli Studi dell’Insubria, ci sarà modo di approfondire il tema nel convegno “La persona down, visioni nuove e utopie possibili”. Organizzato dalla dott.ssa Giovanna Brebbia (con la collaborazione di Asl Varese, Comune e  Provincia di Varese e il Patronato della Regione Lombardia), si proporrà di presentare al vasto pubblico la ricchezza e la multidisciplinarietà degli studi sull’argomento.
 
Le aree tematiche che verranno affrontate sono molteplici: il primo giorno ci si concentrerà sulla disabilità tra storia, filosofia, teatro, arte e musica; il secondo sarà dedicato ai contributi più specificamente scientifici e all’inserimento nelle attività scolastiche; il terzo e ultimo, si parlerà delle prospettive di ingresso nel mondo del lavoro e nello sport
“Un nodo al fazzoletto” sarà l’angolo nel quale, la mattina del 19, le famiglie porranno domande alle istituzioni presenti. Sarà l’occasione per sollecitare, fornire stimoli nuovi e pungolare chi amministra.
 
C’è un lavoro professionale enorme alla base di questa tre giorni. La competenza dei relatori è pari alla loro passione nel portare avanti una sfida che, fino a non molti decenni fa, sembrava impossibile: offrire a chi è partito in svantaggio la possibilità di  essere protagonista a tutti gli effetti della propria vita.
 
 

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.