Welfare
Sindrome di Down: “Lea va a scuola” con tutti gli altri bambini
In occasione della XIII edizione del World Down Syndrome Day che si celebra il 21 marzo, Coordown lancia una nuova campagna di comunicazione internazionale con l’obiettivo di sostenere l’inclusione scolastica perché l’educazione inclusiva è un diritto umano ed è “tempo di rimuovere le barriere” così da dare a tutti un punto di partenza comune: #IncludeUsFromTheStar
Una scuola inclusiva, in cui tutti e ciascuno abbiano uno spazio e dove sia possibile valorizzare al meglio ogni alunno. Una scuola che al tempo stesso stimoli competenze emotive e relazionali attraverso il confronto con la diversità, che è parte integrante del nostro mondo. Questa è la scuola a cui tutti gli studenti hanno diritto, compresi quelli con sindrome di Down e altre disabilità. Ma la realtà spesso è un’altra: ci sono diversi Paesi che negano o limitano il diritto degli studenti con disabilità a studiare in classi regolari e anche l’Italia – che oltre quarant’anni fa aveva abolito le classi speciali – ha ancora molta strada da fare (vedi news)
Non è quindi un caso che Coordown, il coordinamento nazionale della Associazioni delle persone con sindrome di Down, in occasione del XIII World Down Syndrome Day (che si celebra il 21 marzo – data simbolica dal momento che 21/3 è rappresentativa della Trisomia 21) lanci una campagna di comunicazione internazionale dedicata proprio all’inclusione scolastica. Con il video “Lea goes to school”, un libro animato realizzato con le illustrazioni e che racconta la storia di una bambina con sindrome di Down alle prese con il primo giorno di scuola.
Il video è in inglese, ma è possibile attivare i sottotitoli in italiano
Apparentemente il suo percorso è segnato: una scuola speciale, degli amici speciali e in futuro, da grande una casa e anche un lavoro “speciali”. Ma Lea ha le idee chiare sul suo futuro e il suo presente. La strada che vuole percorrere non ha nulla di speciale e inizia dove inizia la storia di tutti i bambini: a scuola. Il video evidenzia, infatti, l’importanza dell’istruzione inclusiva fin dalla prima scolarizzazione e lancia un messaggio molto chiaro: “Include us from the start” (Includici fin dall’inizio) ovvero dall’educazione scolastica. Ma l'educazione inclusiva non è solo una semplice aspirazione, è un diritto umano fondamentale di ogni bambino. A sancirlo la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, adottata dall'Assemblea generale nel 2006, ratificata dall'Italia nel 2009 e sottoscritta da 176 Paesi. L'articolo 24 invita i governi ad accelerare la trasformazione dei loro sistemi educativi con l'obiettivo proprio di garantire un'istruzione inlcusiva a tutti gli studenti con disabilità.
«Vorrei guardare avanti con fiducia e confidare in un futuro di reale inclusione sociale, che può generarsi solo attraverso la conoscenza, perché senza questa l'individuo è più vulnerabile. È quindi dalla scuola che dobbiamo partire, è lì che si gettano le basi per una vita civile» osserva Antonella Falugiani, presidente di CoorDown Onlus. «Se il 21 marzo di ogni anno il mondo celebra la Giornata sulla sindrome di Down, se sentiamo la necessità di sensibilizzare e muovere coscienze per difendere dei diritti, è perché il lavoro da fare è ancora tanto».
I benefici di un’educazione inclusiva sono sostenuti da quarant’anni di ricerche scientifiche, che dimostrano – sottolinea una nota stampa – come i bambini con disabilità intellettiva raggiungano maggiori risultati accademici e sociali quando sono educati insieme ai loro pari senza disabilità. L’apprendimento in gruppi eterogenei aiuta tutti: gli studenti senza disabilità, che imparano il valore della diversità sviluppando più difficilmente atteggiamenti discriminatori, e gli alunni disabili, che migliorano il rendimento scolastico e le competenze relazionali, proseguono più volentieri gli studi e hanno maggiori chance di trovare poi un lavoro e una propria dimensione di autonomia.
«Occorre un radicale cambiamento di prospettiva: un sistema scolastico capace di coinvolgere tutti, anche gli alunni con disabilità, genera circoli virtuosi e diventa uno strumento fondamentale per abbattere barriere e luoghi comuni, ma soprattutto aiuta i nostri ragazzi a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e degli altri, passaggio cruciale nel percorso verso l’autonomia. La scuola è il luogo da cui dobbiamo ripartire per costruire una società realmente inclusiva», conclude Fulagiani.
Il filmato è stato realizzato con Dsi – Down Syndrome International con il contributo di Down Syndrome Australia, Down’s Syndrome Association (UK), All Means All – The Australian Alliance for Inclusive Education e Movimento Down (Brasile), con il patrocinio dello UN Special Rapporteur on the rights of persons with disabilities e con il sostegno della Lega Basket Serie A e la collaborazione dell’agenzia Publicis New York i cui executive creative directors, Luca Lorenzini e Luca Pannese si dicono convinti che « il linguaggio che viene scelto per comunicare debba sempre essere in linea con l’argomento trattato. L’anno scorso abbiamo scelto di sottolineare con la comedy quanto ridicolo fosse il termine “special needs”. Quest’anno, dal momento che parliamo di scuola e bambini, abbiamo deciso di utilizzare l’illustrazione. Raccontiamo, con il linguaggio che utilizzerebbe un libro per bambini, la storia di Lea, una piccola studentessa che vorrebbe andare a scuola con i suoi coetanei. È un argomento complesso e con molte sfaccettature, ma abbiamo cercato di raccontarlo in modo che fosse comprensibile a tutti. Come ogni anno, la collaborazione con CoorDown è stata meravigliosa e come ogni anno siamo felici di sostenere le persone con sindrome di Down nella battaglia per i propri diritti».
Il filmato "Lea goes to school" sarà ufficialmente presentato in occasione della World Down Syndrome Day Conferenze in programma proprio il 21 marzo a Ginevra nella sede delle Nazioni Unite. La campagna di Coordwon ha un hashtag ufficiale #IncludeUsFromTheStart e una pagina web
In apertura una foto dal set della campagna di Coordwon
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