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Sindacati sulla vendita immobili pubblici

Vendita immobili pubblici: i sindacati esprimono forti critiche sulla cartolarizzazione del Governo

di Redazione

Le Segreterie nazionali dei sindacati dei pensionati e anziani: Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil hanno esaminato il DL 351/01 relativo alla vendita degli edifici pubblici e degli enti, tramite cartolarizzazione. Esprimono notevoli riserve e critiche sui suoi contenuti ed in particolare: 1. Sull?aleatorietà del piano finanziario, poiché si parla di 15.000 miliardi senza che sia stato individuato con certezza il patrimonio da cartolarizzare, ed il valore ad esso attribuito; 2. Per i rischi di svendita e per la normativa che favorisce in modo evidente gli intermediatori finanziari e gli speculatori; 3. Per la facilità prevista dei cambi di destinazione d?uso che significherebbe la impossibilitùà di utilizzo sociale di parti rilevanti degli immobili in vendita; 4. Vi è un abbassamento di fatto delle tutele per gli inquilini delle case degli enti previdenziali, nonché una disparità di trattamento tra chi acquista entro il 31 ottobre 2001 e chi dopo tale data. La garanzia di rinnovo per nove anni del contratto di affitto scatta soltanto per le famiglie a basso reddito (meno di 18.000 Euro) o per quelle con anziani ultrasessantacinquenni o con disabili. Tutti gli altri inquilini a reddito medio-basso che non acquistano, si troveranno, quindi, fuori quando l?appartamento sarà venduto all?asta; 5. La possibilità prevista di costituire fondi d?investimento comuni, attuando facilitazioni fiscali, riguarda solo gli immobili ad uso ?diverso da quello residenziale?, anziché agevolare i fondi che avessero le finalità dell?affitto delle abitazioni. Ritengono pertanto che sia necessario apportare delle modifiche al DL 351/01, che correggano le incongruenze presenti in questo progetto, di cui si sono elencati alcuni degli elementi di maggiore evidenza. Le OO.SS. dei pensionati, intendono dare un suo apporto a un?iniziativa che aggreghi il massimo delle forze interessate, i sindacati degli inquilini e le confederazioni, per formulare proposte di modifica, da avanzare in sede di conversione del decreto, assicurando nel contempo la mobilitazione necessaria.


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