Non profit

Simetica, ecco a voi la terza banca etica

La Sim piemontese ha avuto l'ok di Bankitalia

di Christian Benna

L’etica torna sugli scudi. A dieci anni dalla nascita di Banca Popolare Etica, festeggiati con lo sbarramento alla raccolta di depositi provenienti dal recente condono fiscale, e a quattro anni dal lancio di Eticredito Adriatico di Rimini, crocevia di soci tra Emilia e San Marino, arriva un terzo istituto italiano pronto a vestire le insegne della sostenibilità. Durante l’estate Bankitalia ha dato il via libera alla trasformazione di Simetica da società di investimenti mobiliari a banca a tutti gli effetti.
La Sim vede la luce nel 2002 a Biella. Tra i principali azionisti della società ci sono Pier Luigi Barbera (35,5%), Giorgio Mello Rella (35,5), entrambi ex dirigenti Banca Sella e titolari di Nuovi Investimenti Sim, e Acciaierie Valbruna (21%). Erano i tempi dello scivolone sui bond argentini e dei crack Cirio e Parmalat. Speculazione bancaria alle stelle, risparmiatori rimasti col cerino in mano. Oggi come allora istituzioni e cittadini chiedevano più etica ai mercati finanziari.
Sboccia in questo contesto la Sim piemontese imprimendo subito i suoi valori in bilancio: con un 10% dei profitti destinati in devoluzione al non profit, seguendo criteri di erogazione dettati da un comitato etico esterno. Anche l’orizzonte di investimento è orientato verso l’esclusione di titoli di società che abbiano a che fare con l’industria delle armi, la pornografia e il gioco d’azzardo. Mentre è assente uno screening positivo, che invece sostenga le aziende con alto profilo di sostenibilità. Anzi, su certi strumenti, come derivati e arbitraggi, c’è una totale apertura da parte di Simetica, peraltro non condivisa, o almeno solo in parte, dagli altri operatori della galassia della finanza etica.
Tre sono le linee di investimento in casa della banca piemontese. Linea Simetica Bilanciata (+4,4% da inizio anno), Obbligazionaria (+2,86%) e Arbitraggio (+3,70%). Il patrimonio netto ammonta a 17 milioni di euro, 75 milioni è la massa amministrata e l’utile registrato nel 2008 è pari a 5 milioni di euro. E ora il salto nel mondo bancario. Le ragioni del cambio d’abito le spiega Giorgio Mella Rello, amministratore delegato di Banca Simetica: «In questa prima fase non ci saranno grosse novità. Continueremo ad occuparci di gestioni patrimoniali. In futuro però non ci poniamo limiti. Ma puntiamo a una crescita ragionata. Perciò per il momento non abbiamo in programma di avviare programmi di banca retail, come carte di credito, assegni, bonifici e depositi».
I dipendenti sono 25, la metà al di sotto dei trent’anni, che assistono circa 300 clienti. Sotto il profilo della sostenibilità l’ex Sim pubblica ogni anno un bilancio sociale, nel quale spiega i principi di investimento, racconta i rapporti con gli stakeholder e descrive gli interventi in favore del terzo settore. Nel 2008 sono stati devoluti complessivamente 325mila euro. Tra i principali beneficiari ci sono l’associazione Comunità Papa Giovanni XXXIII, la Caritas diocesana di Biella, il Centro di aiuto alla vita, l’associazione Dopo di noi, Fondazione Ferraris e cooperative sociali del territorio.

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