Non profit

Silvia Hill disabili al safari

In Sudafrica, Botswana e Namibia

di Redazione

Insieme al marito ha messo in piedi un tour operator specializzato. «Con noi elefanti e ippopotami
sono veramente alla portata di tutti» «I disabili pensavano che fosse impossibile per loro andare in Africa per un safari. Noi abbiamo dimostrato che non è vero». A parlare è Silvia Hill, mantovana di 37 anni trasferitasi in Africa, che ha dato vita, insieme al marito sudafricano, a un tour operator specializzato nei viaggi per persone con disabilità. Non vedenti, non udenti, persone sulla sedia a rotelle o che sono in dialisi possono ora sperimentare anche i viaggi più avventurosi tra Sudafrica, Namibia, Botswana e presto in Mozambico. «I nostri tour prevedono esattamente le stesse esperienze di viaggio di quelli normali», spiega Hill. «Quello che cambia sono i servizi che offriamo e che permettono a tutti di prendere parte all’avventura».

Un business che tira
Tutto è nato anni fa. Silvia lavorava come geologa in Italia, ma stava meditando di trasferirsi lontano, in Australia o in Nuova Zelanda. Due amiche la convinsero invece a fare con loro un safari nel deserto del Kalahari dove si innamorò della sua guida sudafricana, la sposò e decise di restare. «Mio marito Michael lavora da quando ha 18 anni nell’industria dei safari e ha sempre coltivato l’idea di progettare delle vacanze per disabili». «In tutto il tempo trascorso a lavorare in Botswana e Namibia si era accorto però di non avere mai visto un disabile. Voleva che i safari fossero accessibili anche per loro, ma tutti la consideravano un’impresa impossibile». Poi arrivò lei che aveva lavorato in passato con ragazzi con disabilità mentale e nel 2001 è nata la Endeavour Safaris che organizza viaggi per tutti, ma che dedica circa l’80% della sua attività ai safari per disabili. La coppia si è trasferita in Botswana, sono nati tre figli e l’attività ha continuato a crescere. «Sta andando bene. Da inizio anno abbiamo ricevuto 200 richieste per i viaggi in Botswana e Namibia, mentre 390 persone si sono informate per venire da noi in Sudafrica. Non tutte le richieste si trasformano poi in prenotazioni, ma sono in tanti a ricorrere a noi». A rendere affascinante l’esperienza è anche il fatto che non ci siano limiti. Le sedie a rotelle, per esempio, vengono caricate su veicoli studiati su misura, con un sollevatore idraulico e un sistema di sicurezza con standard europei. Ed è possibile fare tutto, da salire sulla Table Mountain, l’altopiano che sovrasta Città del Capo, a rilassarsi comodamente nella boscaglia mentre gli elefanti e gli ippopotami si muovono poco lontano. In Botswana, per sopperire alla mancanza di sistemazioni adeguate nelle zone più remote del Paese, Michael ha progettato delle tende per spostarsi senza problemi durante il viaggio.
«Mike è cresciuto facendo i safari mobili, con le tende da smontare e rimontare ogni volta. Per i nostri tour ha ideato delle tende apposite, accessibili anche alle persone con disabilità», aggiunge Silvia. «Sono piatte, spaziose, con bagni all’interno pensati per le esigenze di chi ha bisogno della sedia a rotelle. Vogliamo dimostrare che tutto è possibile, anche quello che le persone stesse non immaginerebbero».
Programmi speciali sono invece studiati per i non vedenti. «Cerchiamo di evitare lunghi percorsi in macchina». La guida dei safari si concentra di più sui dettagli, permette poi riconoscere il richiamo degli animali, l’odore della boscaglia, di scendere dall’auto per toccare le piante o le impronte insegnando a distinguerle. «Poi organizziamo giornate nelle cucine tradizionali per fare il pane o assaggiare le spezie, portiamo i clienti nelle aziende vinicole per le degustazioni di vini e formaggi». Per i non udenti invece il tour operator mette a disposizione un interprete che conosca il linguaggio internazionale dei segni o permettono ai clienti di portare dall’Italia una persona di fiducia che conosca il linguaggio italiano, visto che la babele di segni, come per qualsiasi lingua, è molto differente da Paese a Paese. Anche le persone in dialisi non sono escluse dai viaggi. I programmi pensati dall’agenzia alternano infatti i giorni di terapia nei centri di cura in Sudafrica, che a livello privato hanno standard eccellenti, con la visita ai luoghi più amati del Paese per vedere le balene lungo la Garden Route o gli animali selvaggi del Kruger Park, una delle più famose riserve naturali al mondo. Forti sconti, dal 30 al 40%, sono previsti per eventuali assistenti sanitari personali, per chi preferisca portarsi dietro una persona a cui è abituato invece di ricorrere a uno sconosciuto sul posto. L’esperimento sembra funzionare visto che coloro che provano questo tipo di viaggi decidono solitamente di tornare.

Quanto costa
Non sono però viaggi alla portata di tutti per quanto riguarda il portafoglio, visto che il livello è tra le tre e le cinque stelle. I costi per i safari mobili in Botswana partono da 260 euro al giorno, mentre i tour guidati in alberghi e guest house in Sudafrica e Namibia vanno da 270 a 300 euro al giorno. Eppure per molti, nonostante la spesa, questi viaggi rappresentano il sogno di una vita. Negli ultimi tempi due agenzie di viaggi, Travelosophy di Novara e Impronte Wilderness Safari a Lido di Camaiore, hanno iniziato a promuovere anche in Italia le vacanze per diversamente abili. «In Italia il mercato è più difficile. Ci sono pochi finanziamenti e la crisi economica non ha aiutato», conclude Hill.

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