Insieme al marito ha messo in piedi un tour operator specializzato. «Con noi elefanti e ippopotami
sono veramente alla portata di tutti» «I disabili pensavano che fosse impossibile per loro andare in Africa per un safari. Noi abbiamo dimostrato che non è vero». A parlare è Silvia Hill, mantovana di 37 anni trasferitasi in Africa, che ha dato vita, insieme al marito sudafricano, a un tour operator specializzato nei viaggi per persone con disabilità. Non vedenti, non udenti, persone sulla sedia a rotelle o che sono in dialisi possono ora sperimentare anche i viaggi più avventurosi tra Sudafrica, Namibia, Botswana e presto in Mozambico. «I nostri tour prevedono esattamente le stesse esperienze di viaggio di quelli normali», spiega Hill. «Quello che cambia sono i servizi che offriamo e che permettono a tutti di prendere parte all’avventura».
«Mike è cresciuto facendo i safari mobili, con le tende da smontare e rimontare ogni volta. Per i nostri tour ha ideato delle tende apposite, accessibili anche alle persone con disabilità», aggiunge Silvia. «Sono piatte, spaziose, con bagni all’interno pensati per le esigenze di chi ha bisogno della sedia a rotelle. Vogliamo dimostrare che tutto è possibile, anche quello che le persone stesse non immaginerebbero».
Programmi speciali sono invece studiati per i non vedenti. «Cerchiamo di evitare lunghi percorsi in macchina». La guida dei safari si concentra di più sui dettagli, permette poi riconoscere il richiamo degli animali, l’odore della boscaglia, di scendere dall’auto per toccare le piante o le impronte insegnando a distinguerle. «Poi organizziamo giornate nelle cucine tradizionali per fare il pane o assaggiare le spezie, portiamo i clienti nelle aziende vinicole per le degustazioni di vini e formaggi». Per i non udenti invece il tour operator mette a disposizione un interprete che conosca il linguaggio internazionale dei segni o permettono ai clienti di portare dall’Italia una persona di fiducia che conosca il linguaggio italiano, visto che la babele di segni, come per qualsiasi lingua, è molto differente da Paese a Paese. Anche le persone in dialisi non sono escluse dai viaggi. I programmi pensati dall’agenzia alternano infatti i giorni di terapia nei centri di cura in Sudafrica, che a livello privato hanno standard eccellenti, con la visita ai luoghi più amati del Paese per vedere le balene lungo la Garden Route o gli animali selvaggi del Kruger Park, una delle più famose riserve naturali al mondo. Forti sconti, dal 30 al 40%, sono previsti per eventuali assistenti sanitari personali, per chi preferisca portarsi dietro una persona a cui è abituato invece di ricorrere a uno sconosciuto sul posto. L’esperimento sembra funzionare visto che coloro che provano questo tipo di viaggi decidono solitamente di tornare.
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