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Silvestri (Avsi): «L’approccio multistakeholder è il fiore all’occhiello della Cooperazione Italiana»

«È stato istituito un nuovo Gruppo di lavoro sul Partenariato territoriale», dice Giampaolo Silvestri, segretario generale dell’organizzazione umanitaria Avsi che ha partecipato alla settima riunione del Consiglio Nazionale Cooperazione allo Sviluppo. «Durante l’incontro è stato presentato il documento triennale di programmazione e di indirizzo della politica di cooperazione allo sviluppo 2021-2023»

di Anna Spena

«È molto positivo che per la seconda volta in un anno si sia riunito il Consiglio Nazionale cooperazione allo sviluppo (CNCS)», dice Giampaolo Silvestri, segretario generale dell’organizzazione umanitaria Avsi. Il Consiglio Nazionale cooperazione allo sviluppo è un organismo previsto dall’art. 16 legge 125/2014 che riunisce oltre 54 tra i principali soggetti pubblici e privati, “profit” e “non profit”.
La settima riunione plenaria è stata presieduta dalla vice ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Marina Sereni. «Durante l’incontro è stato presentato un documento triennale di programmazione e di indirizzo della politica di cooperazione allo sviluppo 2021-2023». Il documento triennale è il quadro di riferimento dell’intero sistema della cooperazione italiana allo sviluppo. Ai sensi dell’articolo 12 della legge 125/2014 questo indica “la visione strategica, gli obiettivi di azione e i criteri di intervento, la scelta delle priorità delle aree geografiche e dei singoli Paesi” e gli “indirizzi politici e strategici relativi alla partecipazione italiana agli organismi europei e internazionali e alle istituzioni finanziarie multilaterali”. «Un documento», aggiunge Silvestri, «nel complesso tendenzialmente positivo, con un aumento progressivo delle risorse stanziate».

​Il documento, che era stato approvato dal Comitato Interministeriale di Cooperazione allo Sviluppo (CICS) e aveva già ricevuto il parere favorevole della Conferenza Unificata e delle competenti Commissioni parlamentari, verrà ora trasmesso al Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva. «Bisognerebbe però adeguare le tempistiche», spiega il segretario generale di Avsi, «di fatto siamo alla fine del 2021, quindi allo scadere della prima annualità».

Altra nota positiva dell’incontro «è l’istituzione da parte del CNCS di un quinto gruppo di lavoro sul Partenariato territoriale». Durante l’incontro il Consiglio ha ricevuto inoltre le informative del Ministero dell’Economia e delle Finanze e di Cassa Depositi e Prestiti circa le loro attività in ambito G20 nel settore dello sviluppo e adottato le raccomandazioni per l’accesso a finanziamenti pubblici nella cooperazione da parte del settore privato profit, presentate dal gruppo di lavoro tre presieduto da Silvestri.

«Il documento», spiega il segretario generale di Avsi, «aggiorna le raccomandazioni contenute in un precedente documento presentato al CNCS già nel 2016 dal titolo: “Documento di sintesi delle proposte pervenute in sede di GdL3 sui criteri generali per i soggetti privati profit (art. 27 l. 125/2014)”. Ed è frutto di un lavoro condiviso all’interno del Gruppo di lavoro 3 e pertanto realizzato con il contributo di tutti i diversi stakeholder della cooperazione Italiana (OSC, MAECI, CDP, Imprese, Università, Enti Territoriali). Esso dapprima aggiorna il quadro di riferimento italiano e internazionale dal punto di vista legislativo e delle diverse policy e regolamenti in essere; prosegue poi indicando i requisiti minimi che le imprese devono soddisfare per accedere alle risorse pubbliche per realizzare progetti di cooperazione. Evidenzia inoltre alcune raccomandazioni che le istituzioni pubbliche dovrebbero tenere in considerazione, indicando quali dovrebbero essere i settori prioritari di intervento e alcuni ambiti significativi. Ma in particolare elenca i criteri di valutazione delle proposte di intervento con una particolare enfasi sul multistakeholder approach. Nel documento sono presenti infine anche due approfondimenti: il primo relativo all’esperienza dei primi bandi per il settore privato profit promossi dall’AICS e il secondo relativo ai modelli organizzativi che favoriscono la collaborazione profit – non profit».

Credit Foto Avsi

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