Mondo
Signor Dini, che vergogna essere italiani
In Cecenia sono ancora pieni di prigionieri,ho letto sul giornale una notizia che mi ha fatto rabbrividire e vergognare di essere italiano.
di Redazione
Oggi, 28 giugno, mentre i campi di filtraggio russi in Cecenia sono ancora pieni di prigionieri, ho letto sul giornale una notizia che mi ha fatto rabbrividire e vergognare di essere italiano. Grazie al ministro degli Esteri Lamberto Dini la Russia non sarà sospesa dal Consiglio d’Europa, contrariamente a quanto richiesto da una raccomandazione del 6 aprile, in cui si subordinava l?appartenenza della Russia al Consiglio alla ricerca di una soluzione politica per la Cecenia e alla sospensione delle ostilità. Il Comitato dei ministri ha approvato la risoluzione proposta a Strasburgo da Dini, in cui afferma che la situazione in Cecenia ?è migliorata in modo incontestabile?.
Signor Dini, io ci sono stato laggiù, come ha scritto anche Vita due settimane fa, e mi permetto di contestare la sua affermazione. La situazione in Cecenia non è affatto migliorata, e da domani tutte le vittime inutili di questa guerra assurda peseranno molto sulla sua coscienza, e in parte anche sulla mia, per aver incautamente regalato il mio voto alla coalizione politica che le ha permesso di diventare ministro, dandole il potere di gettare al vento l?unica opportunità che avevano gli Stati europei per mettere un freno al massacro di civili in Cecenia. Mi chiedo quali siano le sue fonti di informazione sulla Cecenia, dal momento che quel territorio è praticamente off-limits anche per i giornalisti e gli operatori dei mass-media.
Signor Dini, se non crede a me che ho visto Grozny con i miei occhi, creda almeno alle Nazioni Unite. Le gravi violazioni dei diritti umani avvenute nel corso della seconda guerra in Cecenia sono state documentate in un rapporto del 5 aprile 2000 presentato da Mary Robinson, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, un rapporto passato inosservato sui mezzi di informazione italiani. In questo rapporto, disponibile in rete all?indirizzo
www.reliefweb.int, sono documentati gli abusi e le violenze compiuti dall’esercito federale russo e dalle milizie cecene. Per quanto riguarda i russi, nel rapporto vengono raccolte testimonianze dettagliate su esecuzioni di massa in cui hanno perso la vita bambini e anziani, bombardamenti a tappeto su colonne di profughi in fuga, fosse comuni, torture. Parlando con i profughi ceceni mi vergognavo dell’indifferenza dimostrata dal mio Paese verso la loro tragedia.
Tornando in Italia la mia vergogna è aumentata perché mentre mettevo a repentaglio la mia sicurezza per entrare in Cecenia, il mio Paese organizzava affari con la Russia, nonostante la ferma condanna da parte della Commissione Onu per i diritti umani. L’Eni è attualmente il principale partner industriale e commerciale della Russia, con un flusso annuo di capitali pari a 2 miliardi di dollari. Vladimir Putin ha appena firmato a nome del governo russo un accordo con Mediobanca per la concessione di una linea di credito da 1 miliardo e mezzo di dollari, destinato a finanziare la creazione di società a capitale misto. Il 7 giugno Putin ha incontrato a Roma anche Gianni Agnelli, Paolo Fresco e Paolo Cantarella per discutere degli accordi commerciali relativi alla produzione di Fiat nelle fabbriche russe di Nizhnj Novgorod. A questo bisogna aggiungere gli accordi di cooperazione militare con la Russia ratificati nel 1999 dalla Camera, proprio mentre erano in corso i bombardamenti con cui la Russia ha devastato Grozny e molte altre zone della Cecenia, causando migliaia di vittime civili e centinaia di migliaia di profughi.
Signor Dini, mi restituisca l’orgoglio di essere italiano. Si dissoci da questo folle massacro a nome di tutti gli italiani e dei volontari che assieme a me hanno rischiato la vita per poter dire a lei e al nostro paese che abbiamo visto con i nostri occhi l’orrore di questa guerra che continua ancora oggi a falciare vite innocenti.
Carlo Gubitosa
Segretario Peacelink
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