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Sierra Leone: Unicef, appello per fondi bimbi soldato

Il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef) ha lanciato oggi a Ginevra un urgente appello per la raccolta di fondi in favore di oltre 7.000 ex bambini soldato

di Redazione

Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) ha lanciato oggi a Ginevra un urgente appello per la raccolta di fondi in favore di oltre 7.000 ex bambini soldato della Sierra Leone, vittime-attori di un conflitto civile particolarmente atroce. I programmi per il loro reinserimento nella vita civile, avviati alla fine nel 2000 alla fine del lunga guerra, stanno dando i loro frutti ma sono adesso minacciati dalla mancanza di finanziamenti: l’Unicef ha ”immediatamente” bisogno di 1,4 milioni di dollari ed altri 2,5 milioni saranno necessari nel prossimo futuro per portare avanti i programmi gia’ avviati in favore degli ex-bambini combattenenti, ha spiegato oggi a Ginevra il portavoce dell’Unicef Damien Personnaz. In Sierra Leone, paese tra i piu’ poveri del mondo, l’Unicef propone programmi di reinserimento e recupero (educazione scolastica, formazioni alternative) e promuove il ritorno degli ex bambini soldato nelle loro comunita’. E’ un processo lungo, che richiede dai tre ai cinque anni e che ora rischia di essere interrotto per mancanza di fondi, ha detto il portavoce. Un tale sviluppo – ha sottolinetao – sarebbe particolarmente preoccupante alla luce di recenti episodi che, altrove in Africa, hanno coinvolto bambini soldato: nella vicina Liberia, ma anche in Congo, in Uganda e in Burundi, dove il 13 luglio scorso 15 bambini-soldato tra gli 11 e i 15 anni sono morti nell’attacco sferrato da 100 bambini combattenti del Fln contro la capitale, Bujumbura.


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