Mondo

Sierra Leone, funzionari Onu testimoni disarmo

Il processo di smilitarizzazione è appena iniziato nelle regioni settentrionali, entro l'anno si spera di portare a termine la missione in tutto il Paese

di Paolo Manzo

In una nota dell’ufficio stampa delle Nazioni Unite si informa che è iniziato il processo di disarmo nella regione di Koinadugu, nella Sierra Leone settentrionale. Di fronte agli osservatori della missione Unamsil (United Nation Mission in Sierra Leone), 45 guerriglieri filogovernativi hanno deposto le armi e 39 ex soldati bambini si sono consegnati. Il disarmo è iniziato lunedì scorso nel centro di Makakura, a nove chilometri dalla città di Kabala, quando le truppe del Cdf (Civil Defence Forces) hanno consegnato i loro mitra. I bimbi–guerrieri (una presenza purtroppo numerosa nel martoriato Paese africano) sono stati trasportati presso il centro accoglienza di un’agenzia Caritas, specializzato nella protezione di minori. In una cerimonia simbolica cui hanno presenziato i funzionari con più alto grado dell’Unamisil e i rappresentanti della “commissione nazionale per il disarmo, la smobilitazione e la reintegrazione”, un fucile AK-47 è stato disattivato e distrutto. I guerriglieri hanno anche consegnato altre armi, tra cui fucili a carica manuale e lancia missili. Tutte le armi consegnate sono state distrutte nel centro raccolta dell’Unamisil e i guerriglieri sono stati smobilitati in un campo di Kabala. A detta dei funzionari dell’Unamisil, il processo di disarmo nei distretti di Moyamba e Koinadugu continuerà sino al 31 agosto. Poi si passerà alle altre regioni.


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