Mondo

Sicurezza e spernze mai più antagoniste

Commento del presidente della Commissione per le adozioni Luigi Fadiga.

di Redazione

Tre giorni dopo l?insediamento della Commissione per le adozioni internazionali, avvenuta il 2 maggio, tutto era già pronto per renderla operativa: moduli, tempi, date, tutto fissato, tutto rispettato. A compiere questo piccolo ?miracolo? della pubblica amministrazione, abituata a tempi decisamente più dilatati, è stato il magistrato chiamato a guidare la Commissione, Luigi Fadiga, uomo di grande esperienza e competenza nel campo delle adozioni internazionali e presidente del Tribunale dei minorenni di Roma. Che accetta volentieri le congratulazioni per il suo nuovo incarico, ma smorza i facili entusiasmi: «Bisognerà rimboccarsi le maniche» dice. «Questa è un?ottima legge, con grande potenziale, ma che dovrà essere messa in grado di funzionare». Dottor Fadiga, lei ha definito l?idoneità dei tribunali una ?licenza di caccia? al bambino ed è da tempo impegnato contro le adozioni fai-da-te. Quando partirete con i controlli? Prima dobbiamo stilare l?albo degli enti autorizzati: le organizzazioni hanno un mese di tempo per presentare domanda, noi cinque per decidere. Tra sei mesi quindi tutto dovrà avvenire alla luce del sole, sotto il controllo dello Stato. Azzardando una previsione, quante richieste di iscrizione all?albo vi aspettate? Sicuramente in numero superiore alle associazioni autorizzate finora, quindi più di trenta. Difficile invece prevedere quante autorizzazioni concederemo. Gli enti autorizzati avranno da fare: fino a oggi infatti hanno gestito solo il 30% delle adozioni, adesso tutte. Prevede problemi? È certo che nei primi tempi ci sarà un imbottigliamento delle richieste. Per questo sarebbe meglio che chi si appresta a iniziare l?iter per l?adozione aspetti un po? di tempo… qualche mese, direi. Una raccomandazione impegnativa, visto che le domande aumentano del 10 per cento l?anno… Ho ben presente l?attesa dei genitori. Eppure ripeto: meglio aspettare la pubblicazione dell?albo. D?altra parte, se la raccomandazione è impegnativa anche la novità è impegnativa. Questa nuova norma non è una scorciatoia, ma una strada più garantita, perché il fai da te nasconde molti rischi, sia per i bambini, che diventano oggetto di commercio, sia per le coppie che seppur in buona fede finiscono in mano a veri e propri delinquenti. Da una parte le garanzie, dall?altra l?attesa di coppie e bambini. In prospettiva più garanzie daranno più speranza? Garanzie e speranza non solo si possono, ma si devono conciliare. Molti dicono ?possibile che con tutti i bambini abbandonati io non riesca ad adottarne uno?: è una posizione umanamente comprensibile, ma pensiamo per un attimo al bambino. Non sarebbe suo interesse trovare dei genitori del suo Paese, prima di andare all?estero? La nuova legge prevede che i tribunali brasiliani o rumeni cerchino prima dei genitori adottivi brasiliani o rumeni, e poi si rivolgano alle autorità straniere. Questo delude chi vorrebbe un figlio subito, ma tutela i bambini. Cosa penseremmo se un bambino abbandonato italiano venisse adottato da una coppia, ad esempio, di canadesi? La speranza e le garanzie devono valere per tutti.


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