Sicurezza delle scuole e degli asili nido: presentati i dati dell’Osservatorio civico

Asili nido, più sicuri delle altre scuole ma livello insufficiente. Due terzi dei fondi non ancora utilizzati, urgente Nuova Anagrafe e struttura di supporto tecnico agli enti locali. Presentato il XVII Rapporto dell’Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola di Cittadinanzattiva. Il ministro Fioramonti presente all'iniziativa ha convocato l'Osservatorio per l'edilizia scolastica il prossimo 3 ottobre

di Paolo Biondi

Un crollo ogni tre giorni di scuola, mai così tanti dal 2013. È quanti ne ha censiti Cittadinanzattiva, attraverso la rassegna stampa locale, fra settembre 2018 e luglio 2019. Meno interessati da questi episodi gli asili nido che presentano uno stato di sicurezza più adeguato rispetto al resto degli edifici scolastici, ma ancora insufficiente: più di due nidi su cinque sono in regola con le certificazioni (di agibilità statica, presente nel 42%, rispetto al 26% delle scuole di altro ordine gradi; di agibilità igienico-sanitaria – 47%, vs 36%; di prevenzione incendi – 41%, vs 33%). Anche meglio manutenuti visto che i nidi sono stati interessati da interventi di manutenzione ordinaria in due casi su tre, rispetto al 27% delle altre scuole. Non brillano invece dal punto di vista della “sicurezza sismica”: solo il 15% ha effettuato le verifiche di vulnerabilità (rispetto al 29% degli altri istituti), appena il 4% è stato migliorato sismicamente (vs 9%), e ancor meno, il 2%, è stato del tutto adeguato sismicamente (vs 5%).

Sono questi alcuni dei dati che emergono dall’Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola, giunto alla sua diciassettesima edizione e presentato oggi a Roma da Cittadinanzattiva, alla presenza del Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. Il focus specifico di questa edizione, dedicato agli asili nido, nasce dall’esigenza di sapere quali siano le condizioni dal punto di vista strutturale e di sicurezza interna degli asili nido italiani (11.027) frequentati da oltre 320.000 piccolissimi utenti, dal momento che l’Anagrafe dell’edilizia scolastica non li contempla, ad eccezione di pochissimi Comuni, che già li hanno forniti volontariamente.

Nel corso della mattina è stato sottoscritto, dal Ministro Fioramonti e dal segretario generale di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso, un Protocollo di intesa fra Cittadinanzattiva e MIUR, finalizzato ad una progettazione congiunta volta alla promozione dell’educazione civica, della cultura della legalità, della sicurezza, dello sviluppo sostenibile, del ben-essere, dei corretti stili di vita e della cittadinanza attiva nelle scuole, attraverso specifici momenti formativi rivolti agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado.​

Il Rapporto ha utilizzato fonti diverse sull’edilizia scolastica: dati ufficiali del Ministero dell’Istruzione, dell’Ares (Anagrafi Regionali Edilizia Scolastica) e dell’Istat; i dati relativi a 1320 asili nido (il 12% di tutti i nidi pubblici e privati), raccolti tramite le istanze di accesso civico inviate da Cittadinanzattiva a 761 Comuni dai 15.000 abitanti in su, di tutte le regioni italiane, con una percentuale di risposta del 37%; i dati derivanti dal monitoraggio civico di un campione di edifici condotto da studenti delle scuole secondarie; gli episodi di crollo, riportati dalla rassegna stampa; i dati derivanti dalle istanze di accesso civico inviate nel 2018 da Cittadinanzattiva a 7.252 Comuni, Province e Città metropolitane, relative a 6.556 edifici scolastici di 20 Regioni.

In generale emerge un grave ritardo nell’utilizzo dei fondi per la messa in sicurezza delle scuole. Sebbene siano al momento disponibili almeno 4 miliardi e mezzo, soltanto 1mld e 600mln circa sono stati effettivamente utilizzati o sono in fase avanzata di utilizzo. “Dallo stato di attuazione dei 15 principali filoni di finanziamento esaminati, emerge la quantità inusitata di passaggi tra i diversi enti e organismi di controllo e la farraginosità delle procedure per arrivare al loro effettivo utilizzo, spesso misurabile in anni”, spiega Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva. ”Oltre che di interventi di semplificazione dei meccanismi legati ai fondi, Comuni e Province hanno bisogno di supporto tecnico costante per aggiornare i dati, accedere ai bandi, progettare, appaltare e controllare gli interventi. Bene l’annuncio del Ministro di istituire una task force con questi scopi. Chiediamo al Governo di esaminare al più presto la proposta di una legge quadro sulla sicurezza a scuola, depositata da Cittadinanzattiva e Save the Children, per intervenire su ambiti altrettanto importanti, quali le responsabilità e gli obblighi di Enti proprietari e Dirigenti scolastici, le linee guida per la costruzione di nuove scuole, il sostegno alle vittime di incidenti nelle scuole, gli spazi di partecipazione effettiva dei cittadini nelle costruzioni e ricostruzioni. Tra gli interventi prioritari, ci permettiamo anche di segnalare: l’ampliamento dei finanziamenti per completare le verifiche di vulnerabilità sismica in zona 1 e 2; le indagini diagnostiche di soffitti e solai da realizzare a tappeto almeno per gli edifici costruiti tra gli anni ’50 e ’70 per scongiurare nuovi crolli; il completamento ed il varo della nuova Anagrafe che attendiamo da anni”.

CROLLI NELLE SCUOLE: 70 NELL’ULTIMO ANNO, IL PEGGIOR DATO DAL 2013

Ben settanta gli episodi di crolli e di distacchi di intonaco registrati da Cittadinanzattiva, tramite la stampa locale, tra settembre 2018 e luglio 2019.Parliamo di un episodio ogni 3 giorni di scuola, di cui 29 in regioni del Nord (Piemonte 6, Lombardia 16, Emilia Romagna 4, Veneto 2, Trentino Alto Adige 1), 17 nel Centro (Toscana 5, Lazio 10, Umbria 1, Marche 1), 24 nelle regioni del Sud e nelle Isole (Campania 8, Puglia 6, Calabria 2, Sicilia 7, Sardegna 1). Tali episodi hanno provocato il ferimento di 17 persone, tra studenti e adulti. Dal 2013 abbiamo registrato, in totale, 276 episodi di questo genere.

Emblematico il caso della Girolami, I.C. Margherita Hack di Roma, quartiere Monteverde. L’edificio scolastico è stato dichiarato inagibile a seguito del crollo del controsoffitto, ad aprile scorso, in una classe dell’infanzia comunale. Gli alunni, circa 700, sono stati ricollocati in diverse strutture, addirittura in un altro Municipio, con pesanti ripercussioni sulle famiglie. Nonostante gli sforzi dell’Amministrazione municipale, che hanno consentito una riapertura parziale della scuola, ad oggi non è prevista una data di inizio lavori per la parte restante dell’edificio, quella interessata da interventi di tipo strutturale.

LA NOSTRA INDAGINE SUGLI ASILI NIDO

57.686 i posti disponibili nel campione di nidi presi in esame (il 18% dei 320.296 su scala nazionale) relativi a 1.320 asili nido, corrispondente al 12% dell’intero universo dei nidi al livello nazionale – 11.017 nidi pubblici e privati, dati Istat 2019. Dei bimbi frequentanti, l’1% presenta disabilità e il 17% non ha la cittadinanza italiana. Più elevata la presenza di stranieri in Liguria (36%), Piemonte (30%), Lombardia (22%).


Sicurezza strutturale e sismica degli asili nido, ancora insufficienti

Il 33% dei nidi è stato costruito dopo il 1971. Poco più del 40% possiede l’agibilità e il collaudo statico; meno della metà del campione è dotato dell’agibilità igienico sanitaria (47%), e del certificato di prevenzione incendi (41%). Non sempre al Sud va peggio: il 78% dei nidi campani ha l’agilità statica, ad esempio, rispetto al solo 18% di quelli lombardi. Così pure sulla prevenzione incendi: meglio la Campania (49%), la Sicilia (38%) e la Puglia (33%), rispetto al Piemonte (31%) e alla Lombardia (ferma appena al 15%).

Molto esiguo il numero degli edifici del nostro campione che sono stati migliorati sismicamente (4%) e ancora di meno quelli adeguati sismicamente (2%), inferiori anche alle percentuali degli edifici scolastici, rispettivamente al 9% e al 5%. Stessa situazione per le verifiche di vulnerabilità sismica che sono state effettuate nel 15% dei nidi esaminati, contro il 29% degli edifici scolastici

Dati positivi sulla manutenzione: il 64% dei nidi è stato oggetto di interventi di manutenzione ordinaria (rispetto al 27% delle altre tipologie di scuole) e il 29% di quella straordinaria (solo il 19% per gli altri edifici scolastici). Anche su questo al Sud dati incoraggianti: ad esempio, l’84% dei nidi della Campania è stato interessato da interventi di manutenzione ordinaria, rispetto al 57% del Piemonte.

Solo il 10% dei nidi presi in esame ha effettuato invece le indagine diagnostiche su soffitti e solai, rispetto al 26% delle scuole dalle materne alle superiori. Occorre precisare che sono stati rarissimi gli episodi di crollo registrati negli ultimi 7 anni che hanno riguardato asili nidi.

Sicurezza interna degli asili nido: dati incoraggianti

L’83% è in possesso del Documento di valutazione dei rischi, l’82% ha predisposto il piano di emergenza e il 64% l’apposita segnaletica per la sicurezza. Il 78% effettua le prove di evacuazione. Su questi aspetti, due regioni a confronto: su un campione simile di asili nido, più virtuosa l’Umbria, con il 79% di nidi dotato del piano di emergenza e del documento valutazione rischi rispetto al 69% del Trentino Alto Adige.

Circa l’80% dei nidi dispone di un Medico competente, del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione, degli addetti al primo soccorso, alla prevenzione incendi e all’evacuazione.

Mensa e diete speciali, più indietro il Sud

L’83% degli asili dispone di una mensa interna (con punte negative in Campania, solo il 25%, e in Basilicata, il 40%). Il 90% assicura le diete speciali, soprattutto nelle Regioni del Centro Nord, mentre in Calabria la percentuale scende al 25%.

Cortili, aree verdi, arredi e giochi a norma: non ci siamo ancora!

Due asili su tre dispongono di cortili o aree verdi, mentre solo il 57% ha giochi e arredi a norma. Dato grave di per sé in termini di tossicità dei materiali, inquinamento indoor, ecc. ma ancor di più in relazione alla particolarità dell’utenza. Sempre due su tre dispongono di una recinzione esterna.

Assai basso il dato sulla presenza di sistemi di video sorveglianza interna ed esterna che si attesta rispettivamente, al livello nazionale, al 2% e 4%.

Alla presentazione era presente anche il ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca (Miur) Lorenzo Fioramonti che ha subito fatto outing raccontando del suo passato come esponente di Cittadinanzattiva e che, in sintonia con la concretezza che ha caratterizzato gran parte del convegno, ha subito dato appuntamento per il 3 ottobre quando si riunirà al ministero l’Osservatorio per l’edilizia scolastica. Fioramonti ha detto che innanzitutto c’è bisogno che i dati ufficiali sulla sicurezza degli edifici scolastici «li condividiamo e che siano accessibili» e una delle necessità prioritarie è quella di «collegare il discorso dell’edilizia scolastica all’efficientamento energetico». Il ministro ha dato particolare rilievo all’appuntamento dell’Osservatorio la prossima settimana perché «abbiamo un grande bisogno di fare attività di squadra, misurando quello che si fa sull’efficacia della realizzazione, non solo dalla quantità degli stanziamenti iniziali».

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