Sostenibilità

Sicilia, più gusto con libera terra!

Giro d’italia di Paolo Massobrio.

di Paolo Massobrio

«Sui terreni confiscati alla mafia, il futuro per i giovani svantaggiati»: questo il significato di un?iniziativa fortemente voluta dalla prefettura di Palermo, dall?associazione Libera di don Ciotti e dall?unione di otto Comuni del palermitano che hanno voluto far crescere la speranza là dove, sino a pochi anni fa, c?erano solo odio e violenza. A gestire il progetto, la cooperativa sociale Placido Rizzotto – Libera Terra, che ha il compito di coltivare gli oltre 220 ettari di terreno, per lo più abbandonati e non produttivi, che dal 2001 ad oggi sono stati man mano confiscati alle famiglie mafiose nel territorio dell?Alto Belice Corleonese. La cooperativa, intitolata al sindacalista siciliano ucciso dalla mafia nel 1948, pratica una coltivazione biologica di grano duro, cereali, legumi (soprattutto ceci, lenticchie, cicerchia), meloni e pomodori, oltre a lavorare circa 35 ettari vitati, dai quali ottengono l?Igt Sicilia Placido da uve cataratto. Una particolare menzione merita la produzione artigianale della pasta Libera Terra, ottenuta proprio là dove il boss mafioso Totò Riina dettava la sua legge con la forza della violenza più brutale. La lavorazione prevede la molitura dei grani biologici selezionati dai raccolti aziendali, trafilatura in bronzo, essiccazione lenta in celle di legno, e ventilazione a bassa temperatura in grado di mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche. Dopo la fase finale di trasformazione, affidata ai maestri pastai del centenario Antico Pastificio di Corleone, il risultato è una pasta gustosa in grado di assorbire al meglio il sugo, presentata sotto forma di spaghetti, rigatoni, anelli, reginelle e maglie siciliane che poi vengono commercializzate da Coop Italia, partner del progetto. Ed è notizia di questi giorni l?imminente inaugurazione dell?agriturismo Portella della Ginestra, sorto su di una masseria confiscata al boss Bernardo Brusca. Sempre in zona, sorge anche l?agriturismo Casale del Principe, dove con il medesimo coraggio Maurizio Miccichè, produce i suoi straordinari vini firmati Calatrasi, frutto della cooperazione di tanti piccoli viticoltori della zona. Fu proprio lui, due anni fa, che mi fece fare il giro di queste terre, peraltro bellissime, che incominciavano ad avere il respiro della speranza. E, dopo aver provato quell?aria, oggi si ha molto più chiaro cosa rappresenti il valore, troppo spesso dato per scontato, della libertà. La scheda Ecco i consigli di Paolo Massobrio: coop. sociale Placido Rizzotto-Libera Terra San Giuseppe Jato (PA) via Canepa, 53; Azienda Calatrasi San Cipirello (PA) contrada Piano Piraino tel. 091.8576767; Agriturismo Casale del Principe San Giuseppe Jato (PA) contrada Dammusi tel. 091.8579910


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