Aperti per ferie

Sicilia, l’accoglienza che si fa casa

Quinta tappa nel nostro viaggio lungo l’Italia che rimane aperta per sostenere e aiutare anziani, minori, senza dimora e famiglie in difficoltà. Da Palermo a Catania, il Terzo settore è attivo con tutte le sue attività che anche ad agosto garantiscono animazione per i bambini come il Centro Tau del quartiere palermitano Zisa - Danisinni, ma anche i beni alimentari come i banchi alimentari a Gela

di Gilda Sciortino

La povertà, la fragilità? È sempre sotto i nostri occhi, bussa alla nostra porta e non possiamo certamente far finta di non sentire. O meglio, potremmo anche farlo, ma con che coraggio potremmo guardare negli occhi a nostri figli ai quali non mancano un piatto di pasta, un paio di scarpe, una coperta calda o un riparo in inverno o un momento di refrigerio in piena estate?

Non è, quindi, un caso che, a dispetto di chi pensa che in estate tutto si dovrebbe fermare, il sociale in Sicilia è presente e attivo, diversificando i servizi sia a seconda di quello che solitamente offrono sia rispetto alle esigenze.

A Palermo l’opera di fratel Biagio continua

Chi continua tenere aperte le porte è, per esempio, la Missione di Speranza e Carità, fondata nel 1991 a Palermo dal missionario laico Biagio Conte, scomparso il 12 gennaio del 2023, che oggi accoglie oltre 600 cittadini italiani e stranieri senza fissa dimora, dando loro l’amore di una grande famiglia, ma anche un po’ di pace e di speranza. Per quanti hanno oggi preso in mano una realtà cresciuta giorno dopo giorno grazie alla solidarietà della comunità, il bisogno è costante ma cammina al fianco della provvidenza che arriva, ma “non è programmabile perché in alcuni periodi qualcosa può essere carente e in altri no”.

Al Centro Tau l’estate dei bambini

Per Francesco Di Giovanni, coordinatore generale del Centro Tau e dell’associazione Inventare Insieme Onlus, realtà da sempre presente in maniera costante in via Cipressi, alla Zisa – Danisinni, quartiere palermitano per anni considerato altro dal resto della città in quanto contenitore di grandi disagi e fragilità, ma che da diversi anni sta riscoprendo il valore di un territorio nel quale le risorse umane hanno bisogno solo di essere scoperte e valorizzate.

Una passeggiata dei ragazzi accolti al centro Tau

Proprio per questo, anche per le famiglie che vi risiedono, l’estate è sicuramente un momento molto difficile. Lo è per, per esempio, per quelle che si sono viste togliere il reddito di cittadinanza e non sanno cosa accadrà loro nei prossimi mesi. 

«Noi lavoriamo con i bambini», spiega Di Giovanni. «Offriamo loro un ventaglio di iniziative che rallegrano le loro giornate, ma sono anche un sollievo per quei genitori che non hanno la possibilità di regalare ai loro figli occasioni di svago. Di mattina le attività sono per quelli che frequentano la scuola elementare, circa 70, mentre di pomeriggio arrivano i più grandi, anche in questo caso una settantina. Si va dai laboratori artistici a quelli sportivi, dalle escursioni alle passeggiate alla scoperta della città, senza dimenticare la lettura e la scrittura. Poi abbiamo anche uno scampolo di percorso che attiene al progetto della “Comunità educante evoluta” con i laboratori di lavorazione della carta e di attività circensi offerti dal Circopificio. Non ci siamo mai fermati, passando dalla programmazione del tempo scolastico a quello del tempo d’estate».

A Catania la mensa Caritas non chiude mai

Spostandosi sul versante orientale della Sicilia ecco la Caritas, che in estate implementa i servizi, mettendo come sempre anche il cuore. Perché, ce lo dice già il titolo del 5° report dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse della Caritas Diocesana di Catania, “Un cuore che vede dove c’è bisogno di amore”, che senza empatia il servizio ai più bisognosi non funziona. E questo anche se i numeri sono alti: 343.333 interventi nel solo 2022, circa diecimila in più rispetto al 2021.  

La mensa Caritas intensifica la distribuzione d’acqua in estate

«L’estate ci vede in campo ancora con più energia», afferma il vice direttore, Salvatore Pappalardo. «La mensa, per esempio, non chiude mai. La nostra unità di strada, poi, intensifica la distribuzione di acqua, dando modo a chi sta per strada di trovare refrigerio. Mettiamo a disposizione, come del resto durante tutto l’anno, ma con maggiore attenzione,  i bagni e le docce: una trentina al giorno quelli che ne usufruiscono».

L’elemento numericamente più significativo degli interventi Caritas, sta da sempre nella  mensa dell’Help Center della Stazione Centrale. 

I 600 volontari sempre attivi

«Quotidianamente, festivi inclusi, gli oltre 600 volontari della Caritas Diocesana, operando in gruppi che coprono sette turni settimanali», prosegue Pappalardo «preparano e distribuiscono pasti caldi e altri beni di prima necessità per circa 700 persone. Con il Centro di Ascolto dell’Help Center, poi, gli interventi sono passati dai 2.465 del 2021 ai 3.796 del 2022: parliamo di cura e igiene della persona, supporti economici per il pagamento delle bollette, per esempio dell’energia elettrica, aumentate per qualche ventilatore in più».

Quando si pensa alla solidarietà, la mente va alla forza che emana la comunità della quale fa parte la famiglia. E se c’è una famiglia dovrebbe anche esserci una casa.

Il sostegno è anche psicologico

«La nostra “Casa delle culture del volontariato” è come un grande condominio nel quale tutti possono trovare una stanza», racconta Filippo Maritato, presidente del Movimento di volontariato italiano – Movi di Caltanissetta. «Chi entra da noi viene subito investito da una grande energia e trova risposta alle sue esigenze. Con 50 associazioni di varia provenienza, le 16 del Forum del Terzo settore e il Centro di servizio per il Volontariato di Sicilia – Cesvop non siamo mai impreparati. Sosteniamo 106 famiglie con il banco alimentare e con il centro di ascolto seguiamo decine di bambini con problematiche di varia natura. Anche in estate ci chiedono aiuto con i servizi di psicologia. Senza contare lo sportello sul reddito di cittadinanza, aperto tre volte alla settimana; e in questo momento storico non ci sentiamo di allentare la presa. Non dobbiamo e non possiamo farlo. Crediamo che solo attraverso un servizio che abbraccia diversi ambiti, è possibile dare veramente aiuto alle persone».

A Gela attivo il Centro accoglienza Servizi

Novecento in tutto le famiglie per le quali essere alleggerite dal peso di fare la spesa è indispensabile. Succede a Gela (Cl) dove a scendere in campo è il volontariato, colmando un bisogno sempre più crescente. Con uno dei due sui banchi alimentari storici, il Centro accoglienza Servizi del Movi si occupa di andare, a proprie spese mensilmente nella vicina Belpasso, presso il banco alimentare regionale, per ritirare le derrate alimentari disponibili; poi, con la collaborazione di 80 volontari si sistemano i prodotti nei vari frigoriferi e scaffali, pronti a essere distribuiti ai gelesi in difficoltà; basta che si siano registrati in un apposito elenco che certifica il loro diritto.

Un altro banco alimentare supporta il servizio alle famiglie colmando l’ulteriore bisogno. A offrire questo servizio un’associazione il cui nome parla da solo. “Gioia nel dare” è una delle realtà della Casa del Volontariato Rete Territoriale di Gela Odv che, insieme, fanno la differenza.

«Da anni abbiamo imparato a lavorare in sinergia», aggiunge in conclusione Girolamo Bongiorno, presidente del Movi di Gela, «tanto da essere stati invitati all’Expo di Milano, al fine di poter essere imitati e avere la possibilità di imparare da noi. Abbiamo anche guidato la nascita di altre case simili in Sicilia. Siamo orgogliosi che il nostro modello funzioni e che sia di ispirazione per altri».

Nella foto in apertura le attività al Centro Tau

Per leggere le tappe precedenti:

1 – La Milano che non si ferma mai è quella del volontariato
2 – Padova, la mensa dei poveri, la tengono aperta i ragazzi
3 – A Roma la scuola della pace (e degli abbracci) che non chiude mai
4 – Sardegna, la fame non va in vacanza


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