Welfare
Sicilia: a rischio restituzione 500 milioni (mai spesi) per il dopo di noi
Il Ministero ha lanciato un ultimatum alla Regione affinché si attivi per investire i 500 milioni già trasferiti per realizzare progetti di dopo di noi e mai utilizzati. Pena la revoca degli stessi e l’assenza di ulteriori finanziamenti in futuro. L'appello di Anffas Sicilia al presidente Musumeci e all’assessore alla Famiglia Scavone
di Redazione
La Sicilia rischia di perdere i 500 milioni di euro destinati alle persone con disabilità, servizi alle famiglie e operatori del settore, a oggi in buona parte non spesi, relativi alla legge n.112/2016. Lo denuncia Anffas Sicilia, con il suo presidente Giuseppe Giardina. Molti i problemi sul tappeto, a cominciare da una didattica a distanza che «non è sufficiente a rispondere alle esigenze formative e, soprattutto, relazionali e comunicativi degli alunni con disabilità. Sebbene le lezioni siano garantite in presenza per le scuole di primo grado, spesso intere classi o istituti vengono chiusi per casi di positività tra studenti e/o docenti, con disagi non indifferenti per le famiglie. Resta poi il problema delle scuole superiori, per le quali le attività sono svolte esclusivamente tramite Dad». Manca «la presenza a domicilio dell’Asacom, l’assistente all’autonomia e alla comunicazione, in quanto non tutte le ex Province e i Liberi Consorzi concedono sempre l’autorizzazione alle famiglie che lo richiedono, affinché queste figure possano svolgere la loro funzione nelle case degli studenti con disabilità, a danno della continuità del percorso didattico, formativo e relazionale di questi ragazzi», tanto che Anffas Sicilia «si è più volte appellata sia alla Regione che all’Assessorato alla Famiglia affinché i Liberi Consorzi e le Città Metropolitane vengano autorizzati nell’immediato, garantendo un servizio essenziale per questi studenti».
Ad aggravare ulteriormente la situazione, «come già più volte da noi denunciato, è l’assenza di una programmazione concreta e immediata per investire i 500 milioni di euro destinati alle persone con disabilità, servizi alle famiglie e operatori del settore, a oggi in buona parte non spesi, relativi alla legge n.112/2016 (la Legge sul ‘Dopo di noi’, chiamata a tutelare le persone con disabilità prive di adeguato sostegno familiare), in quanto né Asp né Comuni hanno realizzato i Progetti individuali di vita, che vanno redatti ai sensi e per gli effetti dell’articolo 14 della Legge n. 328/00, e che rappresentano un requisito fondamentale per accedere ai benefici». Si tratta di soldi fermi da troppo tempo, ha continuato Giardina: «la cosa più grave è che il Ministero ha lanciato un ultimatum alla Regione affinché si attivi per investirli, pena la revoca degli stessi e, di conseguenza, l’assenza di ulteriori finanziamenti in futuro».
È pertanto necessario che «la Regione provveda nell’immediato a costituire giuridicamente i distretti dell’Isola, in modo tale che possano attivarsi da subito per gestire questi investimenti e dare indicazioni chiare e precise ai Comuni, che a loro volta dovranno mettere in circolo i fondi disponibili», prosegue Giardina. «Ci appelliamo, dunque, al presidente Musumeci e all’assessore alla Famiglia Scavone, chiedendo che si adoperino quanto prima per istituire una legge per costituire i 55 Distretti della Sicilia come enti giuridici, così da non perdere dei fondi che ci spettano di diritto e che sono già stati erogati da anni».
Si tratta di una situazione che già da tempo si è paventata, ma niente è stato fatto.
Photo by Melissa Walker Horn on Unsplash
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