Non profit

Siate seduttivi. Un identikit del nuovo manager sociale

Capacità di trasmettere la motivazione a tutti quelli con cui si lavora. Ma anche attenzione a interpretare la domanda.

di Giorgio Fiorentini

Quali sono le sfide che una buona preparazione universitaria deve aiutare ad affrontare? Ecco le categorie che diventeranno decisive nel prossimo futuro. Cultura di economicità da aggiungere a quella economica: ove bisogna conciliare a medio/lungo periodo i costi/ricavi con i costi/benefici. Essa dovrà basarsi non solo sui risultati economici, ma anche sull?analisi costi/ benefici dei risultati ottenuti. Nel mercato del management è difficile trovare figure che accomunano le due ?anime?: infatti, o si è manager indirizzati e orientati solo alla redditività oppure si è manager di grande talento solidale, ma poco ancorati alle condizioni di gestione per far ?perdurare nel tempo? l?istituzione. In quest?ultimo caso, spesso, è sufficiente l?accumularsi di difficoltà al di sopra della normale ?routine? per non avere la forza e le capacità tecniche per reagire «rimettendo in rotta la nave». è peraltro chiaro che essere manager d?azienda rivolti solo a ricavi-costi rischia di far perdere di vista gli obiettivi e i fini statutari dell?azienda solidale e non profit. Propensione al coinvolgimento alternato e progressivo, ove si distinguono i momenti a valenza e condivisione fortemente emotiva, con motivazione correlata all?appartenenza e alla condivisione dei valori di fondo dai momenti di razionalità gestionale, presupposto per il progredire dell?impresa sociale. Crescita della capacità di ?seduzione? intesa come abilità a trasmettere agli altri le motivazioni a collaborare, ad aiutare, a condividere le azioni di sostegno collocando operazioni semplici di gestione nella loro dimensione di utilità e importanza per l?azienda non profit. Questa capacità si evolve in una attenta gestione del personale (dipendente e volontario). Senso dell?attivo e del proattivo ove non ci si può limitare a gestire, superare o cogliere i vincoli e le opportunità di contesto, ma è utile avere una visione di anticipazione delle possibili opportunità. Gestione della contabilità improntata sull?equilibrio fra costi razionalizzati e benefici ottenuti. Né troppo ancorati all?atto amministrativo, né troppo avventuristi e fiduciosi nel ?buonismo? e altruismo del contesto. Simmetria con la domanda e rapporto costante con il mercato dei servizi offerti o delle ?giuste cause? da promuovere. Flessibilità nel mutare i segmenti di assorbimento dei servizi offerti (dal settore pubblico come committente a quello privato e viceversa). è ovviamente correlato anche alla conoscenza dell?assetto normativo vigente. Orientamento alla qualità dell?impresa solidale nell?integrazione della qualità etica, istituzionale, di produzione/erogazione e negoziazione. Gestione finanziaria sia in termini di nuove modalità di forme di finanziamento per l?impresa solidale sia in termini di impieghi coerenti con i fini e efficaci nei risultati. è importante mantenere un buon livello di continuità finanziaria. Sensibilità all?innovazione da coniugare con la storia dell?azienda non profit.


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