Non profit

Siate orgogliosi di quanto spendete in raccolte fondi

Care associazioni vi scrivo...

di Redazione

I donatori amano sentirsi dire quanto poco un’organizzazione non profit spenda per la raccolta di fondi, e alle organizzazioni non profit piace raccontare ai donatori quello che amano sentire. I giornali e i grandi istituti sono pieni di rating basati su un assunto semplice: “bassi costi-buona organizzazione; alti costi-pessima organizzazione”. Lo dico subito: questo modo di ragionare è del tutto fuorviante e per certi aspetti non è nemmeno etico. Il perché è presto detto: meno un’organizzazione investe nella raccolta fondi, meno può crescere. Meno può crescere, più le malattie, la povertà, l’ignoranza, la morte persistono. Vi sembra ragionevole?
In questo momento sto scrivendo su un computer Apple (è l’ultimo uscito, velocissimo e superefficiente, che mia moglie mi ha inaspettatamente regalato per Natale. Sì, sto facendo pubblicità, perché è quello che succede quando si compra un bel prodotto? ed è quello che fanno i donatori quando vivono una bella esperienza di dono). Pensate che a me interessi qualcosa dei costi di marketing di Apple? Assolutamente nulla. A me interessa che il computer che io uso sia il migliore. Punto.
Se prendiamo sul serio il valore della causa che stiamo perseguendo, allora dobbiamo iniziare a pensare a tassi del 50-100% di raccolta fondi. Dobbiamo iniziare a dire alla stampa: «Basta misurarci su quanto spendiamo, misurateci sui nostri risultati». Le organizzazioni non profit non devono più essere orgogliose nel raccontare ai propri donatori o a chiunque altro quanto bassi siano i loro costi di raccolta fondi. Tutto il contrario. Devono iniziare a raccontare quanto sono capaci di investire, grazie alla leadership del loro gruppo dirigente, dei loro consigli di amministrazione.
Sto sognando? Si, ma questo è quello che voglio fare nel 2011.

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