Non profit

Siamo volontari DOC, e allora difendeteci

Alla vigilia del centenario, la storica sigla lombarda fa il punto.

di Antonietta Nembri

Quasi un secolo di vita a macinare ogni anno oltre 3 milioni e mezzo di km con più di 5mila volontari. Sono questi alcuni numeri della Croce Bianca Milano, associazione volontaria di pronto soccorso e assistenza pubblica che con le sue 32 sedi è una delle realtà protagoniste del volontariato lombardo. «A giugno 2007 celebreremo il centenario all?università Cattolica di Milano e per un?associazione come la nostra che si riconosce in un?idea etico-religiosa, uno dei momenti clou sarà la celebrazione in Sant?Ambrogio con monsignor De Scalzi che in passato è stato assistente della sezione Milano Centro. La festa poi sarà ripetuta in ogni sezione perché non sia un?esperienza solo di vertice», spiega Bruno Rossigni, presidente generale della Croce Bianca, «volontario da 44 anni e in Croce Bianca da 42». L?atto di nascita dell?associazione è datato 1907 per opera di don Giuseppe Bignami. Allora si chiamava Società Croce Bianca. Superata nel 1917 una crisi di crescita, nel 1929, come tutte le associazioni di soccorso, anche la Croce Bianca fu sciolta dal regime fascista. Fu poi rifondata nel 1945 sotto la presidenza di Gino Cornaggia. Da Milano, l?associazione ha gettato le basi in diverse zone della regione. «La nostra non è una scelta di espansione, ma il nostro proliferare nasce come risposta alla richiesta di altri», ci tiene a precisare, orgoglioso del ?suo? sodalizio, il presidente Rossini. «Come tutte le associazioni di volontariato navighiamo a vista, ma le nostre certezze le ricaviamo dal passato. Nel 1956 siamo stati in Ungheria, siamo accorsi ad Agadir e a Firenze. Quando non c?era la Protezione civile ci muovevamo in modo autonomo: abbiamo superato tutte le intemperie e per il futuro ci chiediamo solo se continueremo ad avere risorse umane ed economiche sufficienti». Il problema è quale spazio l?ente pubblico vorrà dare al volontariato. Infatti c?è anche «chi ci accusa di concorrenza sleale perché siamo dei volontari», osserva Rossini, che a questo spinoso tema ha dedicato anche un editoriale nel notiziario associativo provocatoriamente intitolato ?Come il lardo di Colonnata?? «Le nostre preoccupazioni nascono dall?Europa, perché se negli altri Paesi nessuno si stupisce dei pompieri volontari, c?è chi resta sconcertato per il volontariato nel soccorso. È tutta una questione culturale», osserva ancora Rossini, «chiedo solo che i nostri politici sappiano difendere la nostra peculiarità come hanno saputo fare con il lardo di Colonnata o il formaggio di fossa». Oltre che per i suoi oltre 5mila volontari, 200 professionisti e altrettanti mezzi, la Croce Bianca Milano si contraddistingue per la democrazia interna che nasce dal basso ed è trasversale a ogni età e categoria. «Tra i nostri volontari si va dagli studenti ai pensionati: questi ultimi, essendoci il limite a 65 anni per gli interventi di soccorso, sono attivi nei trasporti per i dializzati (36mila nel 2005)» conclude. www.crocebianca.org tel. 02.8375957


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