Giuliano Barigazzi, assessore ai Servizi sociali della Provincia di Bologna e coordinatore dell?area Welfare dell?Unione delle Province italiane. Che cosa succederebbe nel settore sociale se le Province fossero tagliate?
Sarebbe grave se in un ambito di area vasta si perdesse un punto di riferimento per il coordinamento, l?omogeneizzazione e la creazione di standard di accesso ai servizi. Le Province sono un essenziale strumento programmatorio di secondo livello posto fra la programmazione regionale, che è di taglio più legislativo, e la gestione comunale. La realtà dimostra che spesso realizzano azioni di sistema che vanno oltre la loro competenza.
Ma non c?è il rischio di allungare i passaggi?
Le Province hanno senso se sono di supporto agli enti locali. Se riescono a tradurre la programmazione generale regionale in linee specifiche di attuazione non allungano i tempi dei processi amministrativi ma li accorciano. Sono, inoltre, il luogo in cui si cerca il consenso fra istituzioni che spesso, invece, hanno difficoltà a ragionare insieme.
Le Province faticano a raccordare le competenze su formazione e lavoro con le previsioni contenute nei Piani sociali di zona. È d?accordo?
Credo che questa sia la vera sfida per le Province. Sono necessarie in quanto rappresentano il livello per realizzare l?integrazione col mondo del lavoro e della scuola. Se continueranno a rafforzare il ruolo di coordinamento sugli indirizzi dei Piani di zona comunali potranno aspirare a diventare il luogo in cui, finalmente, si promuove un welfare della responsabilità e dell?autonomia e non solo dell?assistenza.
Crede che debbano avere anche compiti di gestione?
Non penso che questo sia il futuro delle Province. E laddove li hanno ancora, come accade per il settore dei minori, credo debbano fare un passo indietro.
L?Upi ha avanzato alcune proposte per ridisegnare le funzioni delle Province nel sociale. In cosa consistono?
Siamo dell?idea che per poter svolgere al meglio le funzioni ricordate e per realizzare un modello di governo allargato delle politiche sociali e sanitarie sia fondamentale che le Province si collochino in un rapporto stabile con gli altri soggetti istituzionali: in particolare i Comuni e la Regione. Suggeriamo di mutuare alcune modalità di integrazione sperimentate in Emilia Romagna dove, ad esempio, la Provincia è rappresentata a pieno titolo, e in diversi casi esprimere la presidenza, nelle Conferenze territoriali sociali e sanitarie.
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