Politica

«Siamo pronti, a patto che… »

Previsto l'arrivo di 9500 sfollati a Milano. Parla l'assessore Mariolina Moioli della giunta meneghina

di Daniele Biella

«Milano è pronta all’accoglienza, ma solo se sono pronte tutte le altre città d’Italia». È perentoria Mariolina Moioli, assessore a Famiglia, scuola e politiche sociale del Comune del capoluogo lombardo, nel rispondere all’appello lanciato dal ministro dell’interno Roberto Maroni, che ha chiesto ‘ospitalità’ alle Regioni italiane per un potenziale di 50mila profughi provenienti dal Nord Africa. Nella Lombardia, e a Milano in primo luogo, è previsto l’arrivo più sostanzioso, almeno 9500 persone, sulla base del criterio adottato da Maroni: mille profughi ogni milione di abitanti regionali. 

Come si attrezza Milano per accogliere i profughi nordafricani?
Mettendo a disposizione quello che ha già: i centri dedicati ai rifugiati e ai richiedenti asilo. Non ci sarà nessun piano di accoglienza straordinario. Anche perchè in primo luogo, soprattutto per chi proviene dalla Tunisia, c’è da distinguere tra chi potrà ottenere lo status di rifugiato e chi invece è in Italia da irrregolare. Noi accetteremo i primi, ma non i clandestini. 

Quanti sono i posti a disposizione nelle strutture cittadine?
Nei centri milanesi, gestiti da enti del privato sociale come il consorzio Farsi prossimo della Caritas, c’è spazio per 500 accolti. Ora sono tutti occupati: Milano è, assieme a Roma, la città che oggi ospita più rifugiati e richiedenti asilo.

E i nuovi arrivi?
Prevediamo che i numeri saranno più bassi di quelli previsti. E comunque  verranno inseriti man mano che si liberano i posti e si esaurisce l’attuale lista d’attesa. Ma prima aspettiamo di vedere come si muovono gli altri enti locali: se si lavora in rete a livello nazionale e ognuno si prende la sua quota di persone, Milano farà la sua parte, altrimenti non ci stiamo: non è giusto che  solo in alcuni luoghi ci sia un ammassamento di profughi.


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