Formazione

Si stringe il nodo scuola-solidarietà. Volontari in Letizia

Il ministro Moratti aumenterà le esperienze formative per gli studenti. L’anno scorso parteciparono in 6mila.

di Antonietta Nembri

Scuola e volontariato si prendono per mano. E non è la prima volta. Quello cui si punta ora è a un legame più stretto che, partendo dai rapporti già instaurati tra ministero dell?Istruzione e Agenzia per le onlus, dia più impulso alle iniziative solidali che partono all?interno del mondo della scuola. Anche perché i numeri dell?anno scorso parlano di un successo non travolgente. Occasione per parlarne è stato il convegno nazionale organizzato a Torino per lanciare il nuovo progetto triennale Scuola e volontariato che, parola del ministro Letizia Moratti, “intende rendere visibili e valorizzare le esperienze che già esistono, promuoverne di nuove, far sì che le occasioni diventino percorsi di continuità e appartengano alla memoria e alla vita della scuola”. A Torino c?è stata anche l?opportunità di conoscere lo stato dell?arte del rapporto tra le aule scolastiche e la solidarietà: 261 gli istituti superiori che hanno compilato le schede di rilevazione, quasi 500 i progetti presentati, con il coinvolgimento e la sensibilizzazione di oltre 6mila studenti. Poco più di 1.400 gli insegnanti che hanno seguito le attività di volontariato a scuola e altrettanti i genitori. Il mondo educativo non sta a guardare, anzi. Del resto qualche testimonianza la si trova anche all?interno del sito del ministero (Ministero dell’Istruzione) dove vengono raccolte storie di solidarietà e al quale si possono inviare in sintesi esperienze concrete (scuolasolidarieta@ istruzione.it). Il progetto Scuola e volontariato prevede, per la promozione del volontariato a scuola, la formazione e la sensibilizzazione degli studenti, dei docenti e dei genitori, una campagna di comunicazione cui collaborerà il Segretariato sociale Rai. Inoltre, ci sarà la collaborazione del ministero del Welfare, con l?Osservatorio nazionale del volontariato e la sua rete di Centri di servizio per il volontariato. “L?inserimento dei principi ispiratori del volontariato nel curriculum scolastico, attraverso gli spunti offerti dalle attività disciplinari, consentirà anche un riconoscimento esplicito dell?impegno dei giovani. Non si tratta”, ha precisato il ministro Moratti, “di premiare il volontariato: i ragazzi credono nell?azione gratuita a prescindere da qualunque riconoscimento del credito scolastico. Ma la scuola può e deve riconoscere le buone pratiche, farle crescere e qualificarle”. Insomma, non il voto in pagella per una nuova materia, ma il sostegno a una ?buona pratica?, passare cioè dalla promozione di una vocazione sociale alla formazione dell?essere volontari, come ha anche ricordato il ministro.


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