Non profit

Si riconosca il livello nazionale

Sergio Salomoni, Airc.

di Benedetta Verrini

«L?Airc, il 7 aprile scorso, ha ricevuto dal presidente Ciampi la medaglia d?oro al merito della sanità pubblica, per tutto l?impegno e l?investimento fatto nella ricerca scientifica. Come avrebbe potuto raggiungere un simile risultato con questi vincoli?». Non nasconde la sua preoccupazione, Sergio Salomoni. L?assistente del presidente Airc ha partecipato a tutte le riunioni con i tecnici del ministero dell?Economia relative al regolamento sulle raccolte fondi. «Rispetto alla prima versione», spiega, «alcuni divieti sono stati fortunatamente superati. Ad esempio, il limite massimo di raccolta a 51mila euro non aveva davvero ragion d?essere. Soltanto con le due celebri iniziative delle arance e delle azalee della ricerca, ad esempio, Airc raccoglie quasi il 40% di tutte le sue risorse annuali». Risorse che vengono spese per fare ricerca scientifica d?avanguardia in un settore delicatissimo come quello dei tumori. «Ciò che resta ancora da chiarire nel testo attuale», prosegue Salomoni, «è la situazione di tante organizzazioni, da Airc fino a WWF e Unicef, che fanno raccolte pubbliche a carattere nazionale. La distinzione tra il livello puramente locale e quello nazionale è indispensabile per far andare avanti il loro lavoro. Siamo d?accordo sulle regole, sulla trasparenza, sulla rendicontazione fino all?ultimo centesimo. Ma porre dei vincoli insormontabili alle raccolte e, indirettamente, anche alle occasioni di donare degli italiani, mi sembra un fatto inconcepibile».

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